Respighi Ottorino: biografia e opere con date

Il catalogo delle opere di Ottorino Respighi redatto da Potito Pedarra e il lavoro di questo studioso su Il pianoforte nella produzione giovanile di Respighi hanno portato alla luce, schedato e in buona parte esaminato un centinaio di inediti perlopiù gio (4 pagine formato doc)

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RESPIGHI OTTORINO RESPIGHI OTTORINONato a Bologna nel 1879 - Roma nel 1936 Il catalogo delle opere di Ottorino Respighi redatto da Potito Pedarra e il lavoro di questo studioso su Il pianoforte nella produzione giovanile di Respighi hanno portato alla luce, schedato e in buona parte esaminato un centinaio di inediti perlopiù giovanili.
Tali lavori, una ventina dei quali pubblicati in questi anni da Ricordi, provengono nella maggior parte dal Civico Museo Bibliografico “G. B. Martini” di Bologna cui li donò Elsa Respighi perché nel Liceo bolognese il marito aveva compiuto gli studi di violino con Federico Sarti e di composizione con Cesare Dall'Olio, Luigi Torchi e Giuseppe Martucci conseguendo i rispettivi diplomi nel 1899 e nel 1901.Sono titoli compresi fra il 1893 e i primi due lustri del Novecento (nel '13 il musicista si trasferirà a Roma, divenuto titolare della Classe di Fuga e Composizione a Santa Cecilia) secondo un'attitudine precoce — solo nel `96 Respighi inizia studi regolari di composizione — e un'applicazione ferrea che ricordano quelle di Felix Mendelssohn anche nell'analogo assimilare la tradizione. Hanno il loro culmine in due lavori di teatro, Semirâma (1910) e Marie-Victorie (1912-14), con Semirâma, dall'orchestrazione lussureggiante e magistrale ancorché imbevuta di wagnerismo e con echi di Richard Strauss, che è già un capolavoro come notò, al solito acutamente, Fedele d'Amico e con lui Gianandrea Gavazzeni.I lavori giovanili valgono dunque da ricerca e sperimentazione di sé, attraverso forme, generi ed espressioni molto diverse, in vista di un linguaggio che sarà del tutto personale da Fontane di Roma, ultimate nel 1916.
In essi, però, assieme a modi inevitabilmente eclettici e ad una sorta di multilinguismo, sono già segnati tre aspetti chiave dell'artista: primo, la predilezione per la musica strumentale e il sonatismo, come dimostrano la Sonata in Fa minore per pianoforte del 1897 dai ben filtrati echi chopiniani e schumanniani, un Doppio quartetto in Re minore per archi del 1900 (in realtà un Ottetto per archi), il Quintetto in Fa minore per pianoforte e archi (1902) e due Quartetti per archi, in Re maggiore (1904) e in Re minore (1909).Secondo aspetto, l'indirizzo, anzi la naturale inclinazione verso una tavolozza timbrica il cui colore personalissimo sarà un aspetto di punta del compositore: ad esempio le pagine descrittive per orchestra, Danza sacra e Corteggio della Regina Atossa, aggiunte nel 1906 alla Cantata per soli, coro e orchestra I persiani anno 1900 (la Danza poi riutilizzata nel secondo atto di Semirâma, al passaggio della carovana).Il terzo aspetto è l'amore per l' “antico”, amore che investirà le forme toccatistiche e concertanti (Toccata per pianoforte e orchestra, Concerto a cinque) o si rifarà al mondo tardorinascimentale-barocco nelle tre Suites di Antiche danze ed arie per liuto o negli Uccelli ma che intanto troviamo nella Suite per istrumenti ad arco del 1902 (l