LA FUNZIONE VISIVA

NEUROSCIENZE_5 PAGINE SULLA FUNZIONE VISIVA (5 pagine formato doc)

Appunto di krasty22
La funzione visiva - l'occhio La funzione visiva - l'occhio La formazione delle immagini `a fuoco' sui fotorecettori dipende in gran parte dal potere di rifrazione della cornea e del cristallino.
La cornea è responsabile della gran parte della rifrazione; il cristallino ha un potere rifrattivo nettamente minore, ma è regolabile e dunque può mettere a fuoco oggetti collocati a distanze diverse. Queste modificazioni dinamiche del potere di rifrazione del cristallino sono noti come movimenti di accomodazione, e sono dovuti all'azione del muscolo ciliare, che decorre vicino alla superfice interna dell'occhio descrivendo una circonferenza e a cui sono collegate le fibre zonulari, connesse al cristallino. La forma del cristallino è dovuta a due forze opposte: la sua elasticità, che tende a mantenerne la curvatura, e la forza esercitata dalle fibre zonulari che tendono ad appiattirlo.
In condizioni normali la forza esercitata dalle fibre zonulari è più forte, e il cristallino tende ad assumere una forma più piatta, che permette di mettere a fuoco oggetti distanti. Anche le correzioni della dimensione della pupilla contribuisce alla nitidezza delle immagini, correggendo le aberrazioni di sfericità e di aromaticità, facendo in modo che i raggi luminosi elaborati passino più vicini al centro del cristallino, e aumentando la profondità di campo; il prezzo per questi miglioramenti nella nitidezza della immagine è una minore luminosità; dunque una pupilla regolabile fornisce un utile compromesso per ogni situazione. Gli spazi situati davanti e dietro il cristallino costituiscono buona parte del volume dell'occhio e sono occupati da tipi diversi di liquido: l'umore acqueo, acquoso e trasparente, occupa lo spazio tra cristallino e cornea (camera anteriore), e rifornisce di sostanze nutritive queste strutture. L'umore acqueo viene prodotto nella camera posteriore dell'occhio ed entra nella camera anteriore attraverso la pupilla; e al suo assorbimento presiede una rete specializzata di cellule situate tra iride e cornea. Lo spazio compreso tra la parte posteriore del cristallino e la superficie retinica è occupata da una sostanza densa e gelatinosa chiamata umore vitreo; che aiuta a mantenere la corretta forma dell'occhio e contiene cellule dall'attività fagocitarla che eliminano scorie che potrebbero interferire con la diffusione della luce. Tuttavia le `capacità di manutenzione' dell'umor vitreo sono limitate, come dimostra la quantità di persone che fanno esperienza del fenomeno delle `mosche volanti'. Nonostante la sua posizione periferica, la retina, la porzione nervosa dell'occhio, fa parte del SNC, e si forma, nel corso dello sviluppo, da un'evaginazione della parete del diencefalo, detta vescicola ottica, che poi va incontro a invaginazione fino a formare la coppa ottica, la cui parte interna dà origine alla retina, mentre la parte esterna forma l'epitelio pigmentato, che contiene melanina e riduce la dispersione della luce che entra nell'occhio, oltre a