Frenet
Descrizione della metodologia del pedagogista Frenet. Educazione popolare e collaborazione (1 pagine formato doc)
Il tema dell’educazione popolare assume con Freinet una dimensione innovativa legata alla riscoperta dei valori della cultura popolare.
Egli adotta il termine “tatonnement”, cioè la mente del bambino è come un’acqua che scorre libera, in cerca di un alveo in cui incanalarsi, e che va a “tentoni” fino a quando non sia finalmente indirizzata ad una meta. Alla scuola spetta il compito di indirizzare e arricchire l’esperienza del bambino.
Il punto di partenza è costituito da attività spontanee, mentre il punto di arrivo consiste in attività cooperative. E’ indispensabile che la scuola educhi alla socialità attraverso la socialità, egli individua nella cultura popolare il punto di partenza della socialità e ritiene che da esse debba partire l’opera educativa, e non dai libri e dai programmi. Freinet polemizza contro l’uso del manuale scolastico, in quanto la classe deve essere innanzitutto un laboratorio in cui si mettono a punto le conoscenze acquisite. Quella proposta da Freinet è un’educazione attiva, sociale e cooperativa.
Si propone una scuola che rispetti la spontaneità e promuova l’attività di collaborazione: Freinet, infatti, prevede la nascita di una stamperia scolastica, che favorisce la comunicazione tra gli alunni. I fanciulli comporranno testi liberi che saranno inseriti nel “giornalino scolastico”, spesso sarà richiesta la fusione dei testi individuali in un unico testo. La stamperia scolastica, in mano agli alunno, trasformerà questi testi, con una lavoro di redazione, in un giornale. Ciò richiederà un lavoro di autocorrezione e collaborazione. Questa proposta da Freinet è una cultura non imposta ma autoprodotta.
Esperienze, ricerche, attività di documentazione renderanno più ampia la gamma degli argomenti e più approfonditi i contenuti.
I voti vengono assegnati mediante votazione democratica da parte di tutta la classe.
Egli adotta il termine “tatonnement”, cioè la mente del bambino è come un’acqua che scorre libera, in cerca di un alveo in cui incanalarsi, e che va a “tentoni” fino a quando non sia finalmente indirizzata ad una meta. Alla scuola spetta il compito di indirizzare e arricchire l’esperienza del bambino.
Il punto di partenza è costituito da attività spontanee, mentre il punto di arrivo consiste in attività cooperative. E’ indispensabile che la scuola educhi alla socialità attraverso la socialità, egli individua nella cultura popolare il punto di partenza della socialità e ritiene che da esse debba partire l’opera educativa, e non dai libri e dai programmi. Freinet polemizza contro l’uso del manuale scolastico, in quanto la classe deve essere innanzitutto un laboratorio in cui si mettono a punto le conoscenze acquisite. Quella proposta da Freinet è un’educazione attiva, sociale e cooperativa.
Si propone una scuola che rispetti la spontaneità e promuova l’attività di collaborazione: Freinet, infatti, prevede la nascita di una stamperia scolastica, che favorisce la comunicazione tra gli alunni. I fanciulli comporranno testi liberi che saranno inseriti nel “giornalino scolastico”, spesso sarà richiesta la fusione dei testi individuali in un unico testo. La stamperia scolastica, in mano agli alunno, trasformerà questi testi, con una lavoro di redazione, in un giornale. Ciò richiederà un lavoro di autocorrezione e collaborazione. Questa proposta da Freinet è una cultura non imposta ma autoprodotta.
Esperienze, ricerche, attività di documentazione renderanno più ampia la gamma degli argomenti e più approfonditi i contenuti.
I voti vengono assegnati mediante votazione democratica da parte di tutta la classe.