Rivoluzione educativa dei sofisti
riassunto sull'educazione secondo Socrate, Platone e Isocrate (4 pagine formato doc)
Rivoluzione educativa dei sofisti.
Leggi anche Socrate, Platone e Aristotele a confronto
In greco la parola sofista significa sapiente. La loro cultura venne definita anche 'apparente'. I sofisti, infatti, erano persone colte paragonabili agli intellettuali moderni. Erano maestri itineranti, cioè che si spostavano da una città ad un'altra alla ricerca di nuovi allievi. Generalmente, i sofisti arrivati in una nuova città tenevano una conferenza per mostrare al pubblico il proprio valore e la propria cultura. In alcuni casi, il sofista veniva ospitato da un aristocratico che gli offriva vitto e alloggio, chiedendo in cambio una preparazione culturale. Con l'arrivo dei sofisti terminò il monopolio dei nobili.
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Fino a quel momento la riflessione culturale era incentrata prevalentemente sulla natura, mentre adesso è più incentrato sull'essere umano con un'accezione sulla sensibilità intima e psicologica. Da questo momento si divulgò anche l'idea che la virtù fosse alla portata di tutti, e che bastava solamente avere un buon maestro che sapesse trasmetterla.
Leggi anche Platone e Aristotele: riassunto
I saperi specifici dei sofisti erano: calcolo, astronomia, geometria, musica e retorica. Con il termine retorica si intende l'arte di persuadere mediante l'uso della parola.
La rivoluzione educativa dei sofisti. Il V secolo a.C. fu il momento in cui la Grecia raggiunse la maggiore espansione culturale. In questo periodo emerse anche una classe sociale non composta da aristocratici, ma da gente del popolo che aspiravano a partecipare al potere. C'era però un problema: a causa della loro provenienza popolare, queste genti non avevano la cultura necessaria per potersi assumere una così grande responsabilità. Fu la presenza dei sofisti a favorire la diffusione della cultura.Leggi anche Socrate, Platone e Aristotele a confronto
In greco la parola sofista significa sapiente. La loro cultura venne definita anche 'apparente'. I sofisti, infatti, erano persone colte paragonabili agli intellettuali moderni. Erano maestri itineranti, cioè che si spostavano da una città ad un'altra alla ricerca di nuovi allievi. Generalmente, i sofisti arrivati in una nuova città tenevano una conferenza per mostrare al pubblico il proprio valore e la propria cultura. In alcuni casi, il sofista veniva ospitato da un aristocratico che gli offriva vitto e alloggio, chiedendo in cambio una preparazione culturale. Con l'arrivo dei sofisti terminò il monopolio dei nobili.
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Fino a quel momento la riflessione culturale era incentrata prevalentemente sulla natura, mentre adesso è più incentrato sull'essere umano con un'accezione sulla sensibilità intima e psicologica. Da questo momento si divulgò anche l'idea che la virtù fosse alla portata di tutti, e che bastava solamente avere un buon maestro che sapesse trasmetterla.
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I saperi specifici dei sofisti erano: calcolo, astronomia, geometria, musica e retorica. Con il termine retorica si intende l'arte di persuadere mediante l'uso della parola.