Il modello universalistico e il modello occupazionale a confronto
Tratti salienti dei due principali modelli di welfare, Il modello "Bismarkiano" o occupazionale, e il modello "Beveridgeano" o Universalistico (2 pagine formato doc)
MODELLO UNIVERSALISTICO
Il modello “Universalistico” o Beveridgeano, (da Lord Beveridge), si basa su schemi di copertura onnicomprensiva e prestazioni egualitarie, le quali vengono finanziate dal gettito fiscale.
Essendo un modello Universalistico, esso vuole offrire protezione e sicurezza a tutti i cittadini in condizione di bisogno, indipendentemente dalla partecipazione al mondo del lavoro o degli adempimenti contributivi.
Per quanto riguarda lo “schema pensionistico” esso fu introdotto nel 1891, che voleva offrire protezione ai cittadini che superata una certa età erano in condizione di bisogno.
L’obiettivo era infatti la prevenzione alla povertà tra le persone in età avanzata, attraverso l’erogazione di prestazioni a somma fissa.
Per quanto riguarda invece lo schema di contrasto alla disoccupazione, parliamo del c.d “Welfare to work”, ovvero la possibilità per il cittadino non lavoratore di poter ricevere una indennità di disoccupazione, a condizione che questo partecipi a programmi di formazione professionale.
Il soggetto deve infatti collaborare attivamente con i servizi per l’impiego, all’elaborazione del programma di inserimento nel mondo del lavoro.
La forza del sistema danese risiede nella “flexicurity”, caratterizzata dalla combinazione tra sicurezza sociale e la flessibilità. La flessibilità si riferisce al fatto che c’è un basso grado di tutela del posto di lavoro, però al contempo vi è un alto grado di sicurezza sociale, dunque un sistema di indennità di disoccupazione piuttosto alto.