I disturbi della memoria

Quali sono i disturbi della memoria? In sintesi, l'ipermnesia, l'amnesia, le paramnesie e i falsi riconoscimenti (2 pagine formato doc)

Appunto di 7psyco6

DISTURBI DELLA MEMORIA, PSICOLOGIA

I disturbi della memoria.

È una funzione cognitiva importante atta a registrare stimoli immagazzinabili e conservabili e rievocabili a bisogno. C’è la memoria automatica, che è la memoria che in un soggetto demente viene conservata di più. È una memoria che si conserva (quando cammino faccio automaticamente). La memoria immediata è la capacità di trattenere l’informazione al momento strettamente legata all’attenzione. Se io sono attento mi funziona, altrimenti no.

QUALI SONO I DISTURBI DELLA MEMORIA

Disturbi della memoria.

La memoria può essere iperfuzionante o meno, differenza nell’intensità. C’è troppo o c’è poco.
Ipermnesia. L’ipermnesia è avere tanta memoria. C’è un fenomeno della memoria panoramica: ci passa tutta la vita davanti. C’è un disturbo in aumento di memoria: Idios sapient: pazienti che non hanno alcuna capacità di organizzazione del pensiero, socialmente emarginati, che hanno una potente memoria per numeri, per calcoli. Può arrivare a livelli importanti. Esempio: una zia che sa la divina commedia a memoria e non sapeva leggere l’orologio. Si comporta come un bambino, e ti risponde correttamente a domande assurde.

DISTURBI DELLA MEMORIA, CAUSE

Amnesia. Le amnesie possono essere di natura organica o da causa funzionale. Amnesia organica: ha cause diverse da quella funzionale:

  1. Trauma cranico commotivo: il soggetto va in coma, trauma cranico importante, e cancella ricordi che si stavano formando prima dell’incidente e anche dopo, assenza di coscienza e non costruisce. Quindi si parla di amnesia retrograda, anterograda, per indicare uno spazio di tempo attorno all’incidente in cui il soggetto cancella il ricordo. Se l’incidente è stato importante, i soggetti possono non ricordare com’è andato l’incidente.
  2. Demenze. Noi definiremo demenze come dei quadri clinici involutivo-difettuali ma anche come malattie organiche vere e proprie. Le demenze vere, quelle malattie con cui c’è danno organico, hanno la caratteristica di avere come segni iniziali la perdita della memoria. Come funziona questa perdita di memoria? Secondo la legge di Ribot il soggetto cancella andando indietro, cancella le esperienze recenti e conserva quelle antiche.
  3. Delirium. Stato confusionale: non ricorda cosa ha fatto quando era confuso, registra male. Situazione clinica esemplificativa: un ricoverato che aveva sfasciato il pronto soccorso. Cosa aveva fatto? Aveva bevuto, non era un alcolista. Alcolismo è una cosa, ebrezza patologica è un’altra cosa: ha comportamenti patologici. Se uno beve ride, si disinibisce, dorme, piange… Questo non aveva bevuto chissà che. L’indomani non ricordava nulla. Si sveglia a psichiatria ma non sapeva perché. Lo hanno mandato a casa.
  4. Korsakoff. È una sindrome amnesia o amnestica, legata all’alcol ma non è astinenza. È un quadro amnesico di un alcolista cronico. Si è sfasciato il fegato, adesso ne esce con buchi di memoria. La confusione scompare, ma il soggetto esce con buchi di memoria. Triade di sintomi: amnesia, falsi riconoscimenti, confabulazioni (falsi ricordi). Si crea un’encefalopatia, è  un danno organico dopo anni che beve.
  5. Crisi epilettica. Lasciano sempre disturbi di memoria. C’è una perdita di coscienza o un’alterazione di coscienza.
  6. Elettroshock. Conseguente alla terapia elettroconvulsivante.

Psicologia della memoria e dell'apprendimento, appunti