Jean Piaget: stadi dello sviluppo cognitivo

Appunto chiaro che spiega i quattro stadi di sviluppo cognitivo secondo la visione dello psicologo svizzero Jean Piaget (2 pagine formato pdf)

Appunto di dottolas92

JEAN PIAGET: STADI DELLO SVILUPPO COGNITIVO

Lo sviluppo mentale è una costruzione continua, paragonabile a quella di un vasto edificio che ad ogni aggiunta divenga più solido, o piuttosto alla messa a punto di un delicato meccanismo.” (Jean Piaget).

Piaget ha condotto numerosi esperimenti per individuare l’origine del comportamento intelligente e pertanto il suo pensiero viene definito come “epistemologia genetica” (epistemé = conoscenza in greco) poiché l’uomo è dotato di meccanismi innati (assimilazione e accomodamento). La mente umana ha un’intelligenza evoluta e, di conseguenza, una forma complessa di adattamento (continui cambiamenti).
Piaget oltre a sviluppare i concetti di assimilazione e accomodamento, individua lo schema quale altra forma che ha la mente umana di procedere: il soggetto elabora strategie per conoscere o schemi. Egli sostiene che l’intelligenza di un bambino non deve essere confrontata a quella di un adulto (adultismo) e, quindi, considerarla inferiore o limitata; infatti, negli esperimenti sui bambini ha registrato caratteristiche intellettive tipiche nelle diverse fasce di età e a seconda di queste i piccoli avranno un modo peculiare di elaborare gli input. Infine, Piaget subordina al pensiero, all’intelligenza ogni altra conquista cognitiva e morale.

Jean Piaget: teoria stadiale

PIAGET: STADIO SENSOMOTORIO

TAPPE EVOLUTIVE-Periodo senso-motorio: il bambino agisce attraverso schemi basati sulla percezione e sul movimento; da riflessi incontrollati grazie all’esperienza li arricchisce fino a manifestare azioni intenzionali e coordinate. Verso i due anni mediante l’intelligenza rappresentativa il bambino prima di agire si prefigura l’azione da compiere. Inoltre, il suo pensiero progressivamente lo aiuta nell’imitazione di azioni a distanza di tempo. Questo stadio di sviluppo, dagli 0 ai 2 anni riguarda la percezione “permanenza dell’oggetto”, ovvero l’idea che le cose continuano ad esistere anche quando non le vediamo; a pochi mesi un oggetto caduto per terra o nascosto davanti agli occhi di un neonato risulta a lui sparito e, quindi, non lo cerca. Ciò sarà superato entro i due anni fino a comprendere la complessità del nascondere gli oggetti.-

PIAGET: STADIO PREOPERATORIO

Periodo pre-operatorio: il bambino di questa fascia d’età presenta un pensiero piuttosto rigido, in quanto deve ancora sviluppare tutte le operazioni della logica: conservazione mentale delle quantità, delle trasformazioni di oggetti o pensieri, di elaborazione complessiva delle caratteristiche di un oggetto (proporzioni, volumi, capacità, forme).