Appunti di psicologia fisiologica

appunti molto accurati su un intero corso di psicologia. Cos'è la psicologia fisiologica? Come si fa ricerca oggi? Sistame cerebrale umano, evoluzione del cervello e altri argomenti di psicologia fisiologica (54 pagine formato doc)

Appunto di hiemsgelida

APPUNTI DI PSICOLOGIA FISIOLOGICA

Appunti di psicologia fisiologica.
Letture consigliate:
-arte e cervello ed.

Zanichelli (c. O. Sacks)
-la meraviglia di essere uomo ed. Armando (eccles e robinson)
-la fine del sonno ed. Boringhieri (p. Salzarulo)
-il mondo del cervello ed. Laterza (l. Maffei)
Libro di testo:
-psicologia biologica casa editrice ambrosiana (rosenzweing).

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BASI FISIOLOGICHE DEL PENSIERO

11-10-2000. Cos’è la psicologia fisiologica? Branca della psicologia e medicina che studia come il sistema nervoso centrale e periferico e il sistema endocrino controllano o interagiscono nel comportamento.
Sherrington, nel ’47, scriveva nel libro “The interactive action of nervous system” che la vita d’ogni giorno è un palcoscenico dominato da una drammatica persona e così sarà finché non calerà il sipario.
La psicologia fisiologica non pretende di studiare l’io, ma solamente le basi neuro fisiologiche del comportamento.

E’ quindi un metodo di comprensione del comportamento, ma anche un insieme di principi atti a mettere in relazione le funzioni e le organizzazioni del comportamento.
Il pensiero è un’entità astratta e non codificabile, che produce cose, ma non abbiamo difficoltà a codificare il cervello.
La posizione materialista afferma che la mente non esiste, ma esiste solo il cervello.

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APPUNTI DI PSICOLOGIA FISIOLOGICA SINTESI

C’è una teoria metafisica (dualista-interazionista) che afferma l’esistenza del cervello (materiale) e della mente (immateriale) che studiamo in via indiretta; queste due parti interagiscono, in altre parole la mente pilota il cervello. Tale teoria dà per scontato che quest’entità immateriale riesce a modificare la materia. Teoria dualistica semplice: mente e cervello viaggiano su binari paralleli. Non sostenibile.
Il comportamento è complesso e spesso imprevedibile (scimpanzé 95% del patrimonio genetico).
Se fosse possibile scomporre un modello comportamentale in parti semplici, già note in base all’esperienza, facilmente riconoscibili, dipendenti da variabili note e manipolabili, sarebbe possibile conoscere il comportamento, prevederlo e  controllarlo. E’ quindi necessaria l’analisi delle singole parti e solo successivamente è possibile tentare una sintesi. L’uomo è l’unica specie che è diffusa e si è adattata in tutto il globo, inoltre siamo capaci di modificare completamente il nostro habitat.
L’elemento base del comportamento è il sistema nervoso, quindi è necessario conoscerlo nel modo migliore per individuare gli elementi fondamentali che lo costituiscono. Il cervello umano è costituito da circa 12 miliardi di neuroni ed il numero delle loro connessioni è notevolmente superiore. Le sinapsi si muovono ed hanno capacità di recupero.
Le cose che impariamo rimangono sempre in memoria, se non le ricordiamo è perché abbiamo bisogno di una chiave d’accesso (fig. 1.2 “Rapporti della psicologia biologica con altri campi di studio”).

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RICERCA FISIOLOGICA

Come si fa ricerca oggi? Esistono limiti etici alla ricerca sull’uomo; il malato è un ottimo modello per studiare determinate cose. Un altro buon modello sono le malattie neurologiche, l’epilessia è conosciuta in più di 90 tipi, se ritroviamo l’area del centro epilettogeno posso curarla meglio. Per quanto riguarda il trapianto delle cellule cerebrali, siamo partiti dai topi transgenici, si prendono cellule cerebrali da embrioni di ratto, si fanno dissociare, si mettono in una soluzione, s’immettono poi in un ratto giovane, in cui sono prodotte legioni ed infine si vede cosa succede (fig.1.3 “Trapianto di cellule cerebrali”). In questo modo si è arrivati a trovare una cura per il morbo di Parkinson.
Altre ricerche sono fatte sul riconoscimento di volti: ad una scimmia è presentata una foto di altra scimmia che ruota da 0°-30°-60°-80°-100°-180°, capiamo che ci sono tre aree cerebrali specifiche che riconoscono una faccia vista in quella certa angolatura (fig.1.4 “Preferenza per i profili”).