L'essere e il nulla di Sartre: riassunto
spiegazione e riassunto del testo di filosofia scritto da Sartre per esami di psicologia, L'essere e il nulla (1 pagine formato txt)
L'ESSERE E IL NULLA SARTRE: RIASSUNTO
L'essere e il nulla: l'esistenza d'altri, Sartre. La vergogna realizza una relazione intima con me stesso, scopro cosi un aspetto di me ; io vivo solamente i miei gesti poi provo vergogna di qualche cosa di fronte a qualcuno ; è per natura riconoscimento, riconosco di essere come altri mi vede ; da qui : IL PER-SE' RIMANDA AL PER-ALTRI! L'anima altrui è separata dalla mia da tutta la distanza che separa la mia anima dal mio corpo, poi il mio corpo dal corpo altrui, poi il corpo dell'altro dalla sua anima (*); non c'è nessuna intuizione dell'anima altrui ; il corpo è tale solo se immerso nella totalità dell'individuo, ma il realismo afferma il contrario ; la psico realista e positivista del XIX sec considera l'esistenza altrui come certa ; altri sono convinti dell'esistenza d'altri come realtà totalitaria della stessa struttura della propria, ma si cade in contraddizione (idealismo) l'esistenza è proporzionale alla conoscenza che ne abbiamo.
Sembra che Kant non si interessi al problema, invece per lui altri è dato nella nostra esperienza come oggetto.Sartre: L'essere e il nulla riassunto
L'ESSERE E IL NULLA SPIEGAZIONE
Altri è un fenomeno che rimanda ad altri fenomeni (anzi alcuni fenomeni esistono per lui); ma si vedrà come il concetto d'altri non può costituire la nostra esperienza per cui sarà un "concetto regolatore", un "come se", un'ipotesi a priori. Inoltre altri non è solo ciò che vedo ma vi è che lui mi vede ; i fenomeni in lui non rimandano alla mia coscienza ma alla sua che è al di fuori della mia, è quindi un'assenza che sfugge alla natura (per cui non è nemmeno un concetto regolatore !) ; è la negazione della mia esperienza perché per lui non sono sogg ma ogg. Altri è reale ma non posso concepire reale il suo rapporto con me, è ogg e sogg allo stesso tempo : una soluzione sarebbe quella di sbarazzarsi del concetto di altri, IL SOLIPSISMO ! La psico comportamentista di Watson adotta questo come ipotesi di lavoro. Con ciò io affermo una mia solitudine ontologica (pura ipotesi metafisica) ; Schopenhauer definisce il solipsista un "pazzo rinchiuso in un fortino inespugnabile" .
Riassunto su Sartre: la vita e i concetti più importanti
ESISTENZIALISMO SARTRE: RIASSUNTO
ALTRI E' L'IO CHE NON E' ME ; tra altri e me c'è un nulla di separazione ; ciò mi appare empiricamente alla vista di un altro corpo : vedo un in-sè esteriore al mio e la divisione è di tipo spaziale ; se poi la separazione delle coscienze è imputabile ai corpi (*) allora c'è uno spazio che è un nulla dato e passivamente subito. Essendo limitato solo da se stesso uno non può avere rapporti con ciò che esso non è, per cui il soggetto conoscente non può limitare né farsi limitare. Rimane fra due coscienze una distanza che è dello stesso tipo di quella dell'esteriorità : CIO' CHE CI SEPARA DA ALTRI E' UNO SPAZIO REALE OD IDEALE ! Se altri non può agire col suo essere sul mio essere l'unico modo con cui mi appare è quello di oggetto davanti alla mia coscienza, per cui per me potrebbe essere solo un'immagine ; solo un esterno potrebbe decidere in merito, e tale testimone dovrebbe essere non di fronte a me né di fronte ad altri, ma sia qui sia là : DIO, che è e non è insieme a me e ad altri perché ci crea ; nell'atto creatore (arte) vedo ciò che creo perché è me stesso ma contemporaneamente mi si oppone oggetivandosi. Se la creazione è continua io rimango sospeso tra un'esistenza distinta ed una fusione panteistica nell'Essere Creatore.
Sartre: riassunto del suo pensiero esistenzialista
SARTRE, RIASSUNTO FILOSOFIA
Ogni unione delle due sostanze (me stesso-altri) è impossibile, il solipsismo è l'unica soluzione, ma vi è un legame fondamentale dato dalla CONOSCENZA ! Per Husserl altri mi è indispensabile per la costituzione del mondo, per garantirne l'oggettività ; il concetto d'altri non viene dall'esperienza, ma al contrario è alla luce di questo concetto che si interpreta l'esperienza ; ALTRI NON E' IL SOGGETTO EMPIRICO CHE INCONTRO, MA IL SOGG TRASCENDENTALE AL QUALE QUESTO RIMANDA PER NATURA ! ALTRI E' UN'ASSENZA : la distinzione di principio tra me ed altri non proviene dall'esteriorità dei nostri corpi, ma dal fatto che ognuno di noi esiste interiormente ; ma una conoscenza valida dell'interiorità non può che aver luogo nell'interiorità stessa il che impedisce per principio ogni conoscenza d'altri quale altri si conosce, cioè qual è ! Come avere allora un'intenzione piena di un'assenza ? La sola realtà che rimane è quella della mia INTENZIONE.