"Il mondo interpersonale del bambino", di Stern
Sintesi dei concetti elaborati da Stern relativamente alla "teoria strutturale delle relazioni", in particolare quella da lui approfondita, ovvero la relazione madre-bambino (4 pagine formato doc)
Stern
con la frase emblematica "Così come devono svilupparsi i
bambini, devono svilupparsi anche le nostre teorie su di loro e sulla
loro esperienza" a conclusione del suo libro, rivela la sua
critica alle teorie dello sviluppo del bambino avviando la sua
personale e moderna ricerca centrata sullo sviluppo della relazione
madre/bambino, delle competenze dell'uno e dell'altra, delle
possibili variazioni della normalità e della patologia.
Stern pone enfasi sull'evidenziazione della complessità soggettiva ed oggettiva dell'esperienza vitale del bambino che rivela in tutta la sua estensione. Durante il suo lavoro di ricerca, ogni ipotesi sulla crescita e sul funzionamento del bébè è sempre aderente all'osservazione clinica e alla sperimentazione.
Intenzione di Stern è stata quella di uscire dal paradigma della "teoria strutturale delle pulsioni", teoria che tanta importanza storica ha avuto nella prima metà del '900 e di unificare i campi del sapere psicologico e psicoanalitico.
Pur rispettando e recuperando il contributo di quanto grandi teorici precedenti hanno fornito (Freud, Klein, A.Freud, Mahler ecc.), Stern, forte della ricerca e delle osservazioni dirette della relazione madre-bébè, propone la moderna "teoria strutturale delle relazioni" (che trova Fairbairn come capostipite) immettendo il soggetto della sua ricerca nella sua realtà.
Stern pone l'accento sulla dimensione relazionale sostenuta dai processi interattivi che sono indispensabili alla crescita cognitiva ed affettiva di un soggetto sano.
Centrale nella teoria di Stern è la psicologia del Sé, inaugurata da Jung nei primi due decenni del '900 e da lui elaborata fino alla sua morte.
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Stern pone enfasi sull'evidenziazione della complessità soggettiva ed oggettiva dell'esperienza vitale del bambino che rivela in tutta la sua estensione. Durante il suo lavoro di ricerca, ogni ipotesi sulla crescita e sul funzionamento del bébè è sempre aderente all'osservazione clinica e alla sperimentazione.
Intenzione di Stern è stata quella di uscire dal paradigma della "teoria strutturale delle pulsioni", teoria che tanta importanza storica ha avuto nella prima metà del '900 e di unificare i campi del sapere psicologico e psicoanalitico.
Pur rispettando e recuperando il contributo di quanto grandi teorici precedenti hanno fornito (Freud, Klein, A.Freud, Mahler ecc.), Stern, forte della ricerca e delle osservazioni dirette della relazione madre-bébè, propone la moderna "teoria strutturale delle relazioni" (che trova Fairbairn come capostipite) immettendo il soggetto della sua ricerca nella sua realtà.
Stern pone l'accento sulla dimensione relazionale sostenuta dai processi interattivi che sono indispensabili alla crescita cognitiva ed affettiva di un soggetto sano.
Centrale nella teoria di Stern è la psicologia del Sé, inaugurata da Jung nei primi due decenni del '900 e da lui elaborata fino alla sua morte.
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