Immobilizzazioni: tema

Cosa sono le immobilizzazioni e tipi di immobilizzazioni. Tema sulle immobilizzazioni (13 pagine formato doc)

IMMOBILIZZAZIONI: TEMA

Tema:  Le immobilizzazioni rappresentano una parte fondamentale degli impieghi di una impresa industriale e devono essere dimensionate alle esigenze aziendali.

Dopo aver illustrato le problematiche relative alla loro articolazione, acquisizione, utilizzo, finanziamento, redigere con dati a scelta lo Stato Patrimoniale di una S.p.A. svolgente attività industriale in cui figurano immobilizzazioni immateriali e materiali e finanziarie.
Inoltre riguardo all’incidenza sul risultato economico si spieghi quali componenti del reddito sono dovuti alla presenza delle immobilizzazioni, esaminandone anche i riflessi fiscali.
Infine, dopo aver fornito un quadro sintetico sulle informazioni contenute nella Nota Integrativa, si rediga la parte che si riferisce alle immobilizzazioni tecniche.

Immobilizzazioni immateriali: definizione

LE IMMOBILIZZAZIONI: ECONOMIA AZIENDALE

Qualsiasi azienda, sia essa industriale, mercantile,o di erogazione ha bisogno di beni strumentali ed è ovvio che un’impresa industriale che, come tale, effettua un processo produttivo diretto operando una trasformazione fisica su materie prime e semilavorati, necessita di “immobilizzazioni” in misura maggiore alle aziende mercantili e di erogazione.
Le immobilizzazioni si suddividono in:
a)   Immobilizzazioni immateriali che si distinguono a loro volta in:
-    oneri pluriennali: costi di impianto, ampliamento, ricerca, sviluppo e pubblicità.
-    beni immateriali: diritti di brevetto industriale e di utilizzazione, concessioni, licenze e marchi.
-    avviamento
b)   Immobilizzazioni materiali che hanno il requisito della materialità e sono:
-    terreni e fabbricati
-    impianti e macchinari
-    attrezzature
-    altri beni
-    immobilizzazioni in corso e acconti
c)  Immobilizzazioni finanziarie: relative ai crediti a medio/lungo   
    termine, azioni proprie destinate a rimanere a lungo in
    portafoglio, partecipazioni.

Economia aziendale: le immobilizzazioni tecniche

LE IMMOBILIZZAZIONI FINANZIARIE

Quando si parla di immobilizzazioni le si definisce “beni strumentali”, vale a dire beni che partecipano più volte al processo produttivo e che danno la loro utilità per periodi medio-lunghi, comunque superiori all’anno.
Circa il 50-60% degli investimenti di un’azienda industriale è costituito dall’attivo immobilizzato e ciò mostra quanto rilevante sia il ruolo delle immobilizzazioni all’interno della stessa; esse rappresentano l’elemento attivo del patrimonio più rilevante.
La netta prevalenza, all’interno degli impieghi, delle immobilizzazioni rispetto all’attivo circolante conferisce all’azienda industriale un elevato grado di rigidità che, all’evolversi delle esigenze del mercato e al conseguente presentarsi delle necessità di modificare in via continuativa la propria produzione, si traduce in una lentezza, talaltro dannosa anche e soprattutto in termini di concorrenzialità, nell’adeguare la propria capacità produttiva. Tale lentezza comporta anche un più lungo ciclo di ritorno del capitale e cioè un periodo più lungo maggior numero di giorni perché i prodotti fabbricati vengano venduti, perché i costi sostenuti trovino copertura nei relativi ricavi: è ovvio che i costi relativi all’acquisizione di immobilizzazioni per essere recuperati comportano il decorrere di un periodo di tempo che corrisponde agli anni di utilità dei beni.

Beni strumentali e immobilizzazioni: appunti di economia

IMMOBILIZZAZIONI IMMATERIALI

Onde limitare tale rigidità, l’azienda può cercare di inserire nel proprio attivo immobilizzato beni strumentali flessibili che siano cioè facilmente adattabili a produzioni diverse (e non si limitano a consentire una produzione standardizzata) ed elastici, che permettano di produrre quantità maggiori o minori a seconda delle esigenze del mercato e consentano quindi all’azienda di far fronte ai momenti di punta della domanda o, al contrario, quando questo cala, di adeguarsi, evitando costi superflui e sprechi (dove per costi superflui si intende per esempio quelli relativi al magazzino, dove le merci prodotte verranno depositate in attesa di essere vendute).

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