Storia delle donne nell'ebraismo
La figura e la storia delle donne nell'ebraismo (2 pagine formato doc)
DONNE NELL'EBRAISMO
Le donne nell’Ebraismo. Oggi si parla molto delle discriminazioni di cui sono oggetto le donne nei paesi orientali, ma la considerazione sociale della donna, nel corso della storia, è stata piuttosto scarsa anche in occidente; ciò è accaduto probabilmente anche per colpa della religione; per esempio, soprattutto durante il Medioevo si pensava che l'immagine di Dio si realizzasse di più nell'uomo che nella donna e che essa simboleggiasse la parte “inferiore” dell'anima, in contrapposizione all’uomo, ovviamente ritenuto “superiore”.
Ma già in precedenza, furono gli stessi Padri della Chiesa che nei loro scritti presentarono un’immagine della donna negativa e di inferiore dignità; per esempio, Tertulliano, scrittore romano e apologeta cristiano del II-III secolo fra i più celebri del suo tempo, definiva la donna “la porta dell’inferno”; un altro filosofo e scrittore cristiano dello stesso periodo storico, Clemente Alessandrino, scriveva che lo scopo della donna fosse “cercare la saggezza, come gli uomini, anche se gli uomini sono superiori e hanno in ogni campo il primo posto, a meno che non siano troppo effeminati”.
La tesina sulle donne e religione
DONNE EBREE NELLA STORIA
Attualmente, per fortuna, non vi sono più queste discriminazioni per quanto riguarda la maggior parte delle religioni ed anzi, in alcune di esse, il ruolo di donna viene esaltato; ciò avviene per esempio nella religione ebraica.
Molti ritengono quella ebraica una religione molto maschilista, ma non è del tutto vero, anzi personalmente io credo non lo sia affatto e che in realtà essa semplicemente tenda a valorizzare i due diversi ruoli dell’uomo e della donna, senza però fare alcuna discriminazione sulla dignità dei due sessi.
Infatti, nel pensiero ebraico uomo e donna rappresentano due diversi aspetti di un’unica essenza indissolubile, proprio così come la forza del pensiero e la forza di esprimere: questi sono entrambi il prodotto di una mente sola e, quindi, pur essendo diversi tra loro sono collegati ed entrambi fondamentali l’uno per il completamento dell’altro.
La donna, in particolare, è considerata molto importante soprattutto per il suo compito di madre, responsabile dell’allevamento e dell’educazione dei figli; viene considerato automaticamente ebreo chi nasce da madre ebrea, indipendentemente dalla religione del padre, perché si riconosce l’importanza del ruolo materno per trasmettere la religione ai figli, facendoli crescere ed educandoli nell’osservanza dei valori e delle regole ebraiche, contribuendo allo sviluppo ed alla continuità della comunità.
Molti ritengono quella ebraica una religione molto maschilista, ma non è del tutto vero, anzi personalmente io credo non lo sia affatto e che in realtà essa semplicemente tenda a valorizzare i due diversi ruoli dell’uomo e della donna, senza però fare alcuna discriminazione sulla dignità dei due sessi.
Infatti, nel pensiero ebraico uomo e donna rappresentano due diversi aspetti di un’unica essenza indissolubile, proprio così come la forza del pensiero e la forza di esprimere: questi sono entrambi il prodotto di una mente sola e, quindi, pur essendo diversi tra loro sono collegati ed entrambi fondamentali l’uno per il completamento dell’altro.
La donna, in particolare, è considerata molto importante soprattutto per il suo compito di madre, responsabile dell’allevamento e dell’educazione dei figli; viene considerato automaticamente ebreo chi nasce da madre ebrea, indipendentemente dalla religione del padre, perché si riconosce l’importanza del ruolo materno per trasmettere la religione ai figli, facendoli crescere ed educandoli nell’osservanza dei valori e delle regole ebraiche, contribuendo allo sviluppo ed alla continuità della comunità.