William Shakespeare: biografia e opere
William Shakespeare: biografia e opere del drammaturgo e poeta inglese (3 pagine formato doc)
WILLIAM SHAKESPEARE: BIOGRAFIA
William Shakespeare:
• 1564 Nasce da una famiglia inglese .Il padre era commerciante
• Studia latino ma abbandona gli studi per aiutare il padre
• Si sposa ed ha subito 3 bambini.
• Qui a Londra diviene un famoso attore e scrittore di opere teatrali. Scrive Venere e Adone e Lucrezia Violata che gli valsero la protezione di un duca
• Il teatro londinese lo rende famoso in tutta Europa e in questo periodo scrive la maggior parte dei suoi 154 sonetti
• Recita in teatri all’aperto utilizzando quindi la luce solare, ma anche in teatri al coperto, con luce artificiale facendo uso anche di elementi scenografici
• Le compagnie teatrali erano protette da nobili che compravano anche teatri per farli recitare. Shakspeare comprò infatti ben 2 teatri
• Muore nel 1616 senza pubblicare le sue opere che sono giunte a noi diffuse in modo piratesco
• La sua vita teatrale è da dividersi in 4 parti
• 1° fase: di tirocinio, dove scrive opere seguendo schemi tradizionali
• 2° fase: scrive drammi che si riferiscono alla storia medioevale inglese (Riccardo III ed Enrico IV)
• 3° fase: grandi tragedie (periodo di piena sicurezza [regina Elisabetta I] ad uno insicuro [Giacomo I Stuart] scive Antonio e Cleopatra, Amleto, Re Lear. In queste opera c’è la compresenza di elementi seri e tragici nello stesso personaggio
• 4° fase di fantasia e scrive la Tempesta
William Shakespeare: biografia e opere in inglese
WILLIAM SHAKESPEARE: OPERE
OPERE - Sebbene sussistano molti dubbi sulla cronologia delle opere di Shakespeare, è consuetudine individuare quattro periodi nella sua produzione artistica: il primo arriva al 1594; il secondo comprende gli anni dal 1594 al 1600; il terzo va dal 1600 al 1608; il quarto copre la fase successiva al 1608. In mancanza di dati certi, queste sono semplici congetture, utili comunque per seguire lo sviluppo dell’artista fino alla sua piena maturità. I temi e gli intrecci delle opere teatrali attingono, come pure quelli degli autori suoi contemporanei, dalle cronache, dalla storia, dalla commedia e dalla tragedia classiche, dalla commedia dell’arte italiana, da opere narrative (novellieri, romanzi pastorali, cavallereschi ecc.).
Il primo periodo
A questa fase appartengono i drammi che prendono spunto dalle vicende dinastiche dell’Inghilterra del Quattrocento: Enrico VI (in tre parti, 1590-1592 ca.) e Riccardo III (1593 ca.). Il ciclo si chiude con la morte di Riccardo III e l’ascesa al trono di Enrico VII, il primo sovrano Tudor. Per stile e struttura questi “drammi storici” in parte si riallacciano alla tradizione del teatro medievale e in parte riecheggiano l’opera dei precedenti drammaturghi elisabettiani, in particolare quella di Christopher Marlowe. Le numerose scene cruente e il linguaggio colorito e altisonante si rifanno al teatro classico di Seneca, la cui influenza, che arrivava a Shakespeare tramite il drammaturgo Thomas Kyd, è evidente soprattutto nel Tito Andronico (1594 ca.), tragedia ambientata nella Roma imperiale.
Le commedie del primo periodo toccano una vasta gamma di motivi. Nella Commedia degli errori (1592 ca.), che si ispira ai Menaechmi di Plauto, il comico scaturisce dagli equivoci sulle rispettive identità di due coppie di gemelli coinvolte nei giochi dell’amore e della guerra. L’elemento farsesco si attenua e assume toni sentimentali nella Bisbetica domata (1594 ca.), nei Due gentiluomini di Verona (1594 ca.) e in Pene d’amore perdute (1594 ca.).
Il secondo periodo
Questa fase comprende tre “drammi storici”, sei commedie e due delle grandi tragedie. I drammi storici (Riccardo II, 1595 ca.; Enrico IV, parte I e parte II, 1597 ca.; Enrico V, 1598 ca.), che riguardano il periodo precedente a quello trattato nell’Enrico VI, partono dal concetto che gravi calamità derivino all’ordine sociale quando sul trono siede un re debole, anche se non malvagio, come Riccardo II, e approdano al concetto che per il bene comune la corona debba andare a un re consapevole delle responsabilità legate al potere.