L'eutanasia
Tesina ben realizzata ed approfondita sull'eutanasia. File comprendente immagini, grafici e un sondaggio sugli atteggiamenti e le opinioni degli Italiani nei confronti dell’eutanasia. (file.doc, 7 pag) (0 pagine formato doc)
L'eutanasia L'eutanasia Forme di applicazione dell'eutanasia Il termine eutanasia (dal greco eu thanatos, “buona morte”) designa le pratiche atte a procurare la morte senza dolore o a facilitarla, sottraendo malati terminali a eccessive sofferenze fisiche e morali.
L'eutanasia passiva è quella che consiste nella sospensione del trattamento che tiene il paziente in vita artificialmente, poiché esso non dà speranza di guarigione e non garantisce una qualità di vita dignitosa, risolvendosi in un inutile accanimento terapeutico, in modo che si verifichi una morte completamente naturale, che non contrasti le leggi della natura. L'eutanasia attiva, invece, è quella ottenuta con la somministrazione di opportune sostanze, allo scopo di alleviare il dolore del paziente. Essa è largamente condannata sul piano bioetico, religioso e legale (in Italia è considerato omicidio volontario). L'eutanasia, quindi, è vista come reato punibile dalla legge, anche se la gravità di tale reato è attenuata dall'intenzione benefica. Correlato all'eutanasia è anche il suicidio assistito, che avviene quando qualcuno dà delle informazioni e i mezzi necessari, ad un paziente, affinché possa porre fine facilmente alla sua vita. La storia giuridica del problema L'enorme interesse suscitato nell'opinione pubblica è quello di chiedersi fino a qual punto, l'attuale ordinamento giuridico sia adeguato alle esigenze della presente realtà. Il problema dell'eutanasia può, infatti, essere sviluppato a diversi livelli e presenta una molteplicità di aspetti. Sia in termini di diritto naturale (quello conforme alla morale), sia in termini di diritto positivo (quello stabilito da chi ha il potere di farlo), l'argomento della tutela della vita ha trovato sempre fra gli studiosi, attenzione e rispetto. Il diritto alla vita va incluso infatti, tra quei diritti inalienabili ed inviolabili che, l'art.2 della nostra Costituzione, assicura ai cittadini, agli stranieri e agli apolidi. Infatti, i diritti enunciati in quest'articolo sono riconosciuti a qualsiasi essere umano, invece, gli altri diritti, come quello di entrare nello Stato Italiano, soggiornarvi e circolarvi liberamente, i diritti e i doveri politici cioè per partecipare alla vita dello Stato, sono riconosciuti solo ai cittadini. Il cittadino è colui che ha una cittadinanza, vale a dire l'appartenenza, di un individuo, ad uno Stato, che determina diritti e doveri nei suoi confronti. Per gli stranieri e gli apolidi (chi è privo di cittadinanza) vi sono quindi delle limitazioni ai diritti prima enunciati. Quindi anche lo straniero e l'apolide hanno il diritto di essere tutelati dall'eutanasia, sia sotto il profilo del diritto naturale, sia sotto quello del diritto positivo che scaturisce dall'art. 2 della Costituzione italiana. Già nell'antichità greca e romana si era andata rafforzando l'idea dell'esistenza del diritto naturale e che i diritti positivi non potevano e non dovevano permettersi di discostarsi da esso. Successivam