La pena di morte

Tema sul perchè si infligge la pena di morte. (2 pagine, formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di ycnarf84
“PERCHE' SI INFLIGGE LA PENA DI MORTE “PERCHE' SI INFLIGGE LA PENA DI MORTE?” Ci sono Paesi nel mondo nei quali, anche nel Terzo Millennio, la pena di morte è in vigore; il caso maggiormente discusso è quello degli USA, Paese democratico e potenza influente in tutto il mondo, dove si infligge ancora la pena capitale ai colpevoli di omicidio.
Questa forma di giustizia è usata in altri 90 stati, fra i quali figurano Cile, Cina, Giappone, India, Russia, Vietnam, Arabia, Palestina, ed Egitto, per citare i più importanti; tuttavia dell'elevato numero di esecuzioni giornaliere che avviene in questi paesi non sappiamo quasi niente. I crimini per cui è prevista l'esecuzione in questi stati vanno ben oltre l'omicidio e comprendono furto, corruzione, contrabbando, tradimento, spionaggio, terrorismo e altri reati.
Dopo aver visto dove e per quali crimini è prevista la pena di morte, viene spontaneo chiedersi per quali motivi essa sia tuttora in vigore; la risposta è solo una: essa è vista come un deterrente, cioè come qualcosa che dovrebbe impaurire il potenziale criminale a tal punto da dissuaderlo dal commettere il suo crimine. Se così fosse, paesi come gli USA dovrebbero avere un tasso di criminalità bassissimo, mentre la realtà è ben diversa. Ciò significa dunque che la pena capitale non ha alcun potere come deterrente, poiché nella mente di un omicida stimola qualcosa come una sfida ad altissimo rischio, giocata non contro uno Stato che lo condannerà alla reclusione, ma contro la morte. Analizzando attentamente il “meccanismo” che porta ad una condanna, emerge quanto la pena di morte sia un vero e proprio controsenso: lo Stato deve punire un criminale, e per farlo commette a sua volta un crimine, rendendosi così colpevole quanto il condannato; il fatto che lo Stato disponga del monopolio della forza legittima per ottenere il rispetto delle leggi non giustifica in alcun modo l'uccisione di un cittadino, per quanto egli sia colpevole: far rispettare la legge e commettere un omicidio sono due cose ben diverse! La pena capitale esiste fin dall'antichità, ma da allora fino ai giorni nostri l'uomo ha fatto passi da gigante, in particolare per quanto riguarda la legge, la democrazia, e soprattutto i diritti umani, che ormai sono quasi universalmente riconosciuti: trovo quindi che la pena di morte sia fortemente anacronistica. Come ho affermato poco fa, i diritti umani, che oggi hanno un'importanza fondamentale in una società democratica, nel passato non erano considerati: lo Stato non si poneva il problema dei cosiddetti “errori giudiziari”, semplicemente condannava chi riteneva colpevole. Oggi un discorso simile è del tutto improponibile, ma la pena di morte c'è ancora, così come c'è la possibilità di condannare un innocente o lasciare libero un colpevole; se la pena fosse ad esempio l'ergastolo, l'errore sarebbe riparabile, ma dopo che un'esecuzione è avvenuta non si può tornare indietro. Personalmente, sono contro