La biodiversità

La biodiversità genetica, di specie e di ecosistema.L'influenza dell'uomo nella biodiversità.I cibi transgenici.Bibliografia(formato word 7 pg) (0 pagine formato doc)

Calore Martina Calore Martina 4°B 15-04-2000 Cos'è: Parlare di biodiversità significa fare riferimento agli aspetti di difformità e varietà che caratterizzano la vita sulla Terra, significa, cioè, riferirsi a una pluralità di esseri diversi che svolgono diverse funzioni e la mancanza di una di queste potrebbe alterare l'ordine naturale.
E' bene sottolineare che il concetto di essere non concerne solo l'uomo e gli animali, ma anche le piante e che quindi anche esse rientrano nell'ecosistema; basta pensare al reciproco vantaggio tra le piante con fiori e gli insetti impollinatori, o agli uccelli insettivori che sono dotati di particolari becchi. Esistono tre tipi di biodiversità: genetico, di specie e di ecosistema.
La diversità genetica consiste nel patrimonio genetico degli organismi ed è determinata dalla ricombinazione delle quattro basi azotate che costituiscono il DNA (per la riproduzione per via sessuata), dalle mutazioni dei geni e dei cromosomi, dalla migrazione di individui con geni rappresentativi di una popolazione in un'altra popolazione con caratteristiche genetiche differenti. La biodiversità di specie raggruppa tutti gli organismi che sono omogenei dal punto di vista genetico e che si possono accoppiare tra loro. Il livello ecosistemico, in cui la complessità con le specie comprende le loro interazioni, i flussi energetici e di materia. L'influenza dell'uomo nella biodiversità: La diversità biologica, è un bene, ma l'equilibrio che si era un tempo instaurato saldamente al suo interno è stato pian piano danneggiato dall'azione dell'uomo determinando la scomparsa di specie, non accompagnata dalla sostituzione di nuove. Di conseguenza l'evoluzione può sfruttare al massimo le sue potenzialità negli ambienti lontani dall'attività umana, tendente al consumo dei beni naturali, al taglio delle foreste, alla trasformazione agricola e all'industrializzazione per far fronte alle esigenze dell'aumento della numerosità delle popolazioni; ma con una popolazione in continua crescita, per quanto durerà ancora l'evoluzione? E' forse vero che l'uomo sta ipersfruttando le sue abilità e sta avviandosi pian piano al proprio suicidio? Sembra così strano che proprio il figlio privilegiato dell'evoluzione abbia così poca cura di ciò che gli permette di vivere. I danni maggiori che l'uomo sta provocando nell'ambito della biodiversità sono dovuti essenzialmente all'evoluzione che l'uomo ha compiuto in risposta alle sue esigenze vitali. Ad esempio, l'introduzione all'aratro con il vomere ha comportato una maggiore resa agricola, ma anche una rivoluzione dell'organizzazione sociale in quanto servivano più addetti per la manutenzione del lavoro. Le risorse naturali hanno già subito in questo momento una prima variazione nello sfruttamento: da un utilizzo relazionato ai bisogno personali a uno sfruttamento dipendente dalla tecnologia disponibile. Ma le preoccupazioni sul piano della biodiversità derivano anche dall'ambito del mercato: per fare un esempio, la pr