La danza classica

La storia della danza classica. (5 pg - formato word) (0 pagine formato doc)

Appunto di stivalli
La danza classica La danza classica Storia: Il gesto, il suono, il rito Il gesto, insieme alla voce è il primo mezzo di comunicazione dell'uomo e, anche se ogni cultura lo utilizza in modo diverso, risponde alla necessità di espressione comune a tutto il genere umano.
E proprio i gesti, ordinati secondo una sequenza prestabilita e accompagnati da suoni ritmati sono alla base di una straordinaria forma d'arte chiamata danza, che consente di esprimersi attraverso il corpo accordando il proprio ritmo interiore a quello della musica. Antichissime pitture rupestri testimoniano che la danza veniva praticata già dall'età della pietra, anche se in modo molto diverso da quello di oggi. La maggior parte dei graffiti e rappresentano file o gruppi di individui che compiono tutti lo stesso movimento, ma gli elementi coreografici più elementari, come la fila o il cerchio, testimoniano che si trattava di un movimento organizzato, ossia di una forma di danza.
Per farci un'idea di come danzassero i popoli primitivi dovremmo osservare le danze folcloristiche che, tramandate per secoli, conservano tracce di antichissimi rituali collettivi, quando si danzava per celebrare il ritorno della bella stagione o il trionfo in guerra, per raccontare le fasi del corteggiamento o la maturazione del raccolto, per accompagnare nascite e morti, per imitare i movimenti degli animali prima di una battuta di caccia. Per centinaia d'anni, insomma, la danza è servita a raccontare i momenti cruciali dell'esistenza, tentando allo stesso tempo di indirizzarli e modificarli attraverso la magia e il potere del gesto, che doveva rendere più abbondante la caccia, più facile il passaggio dall'infanzia all'età adulta, più probabile la vittoria contro il nemico. Dal rito all spettacolo Con il passare del tempo la danza si trasforma in vera e propria forma d'arte, che lascia poco spazio alle improvvisazioni diventa spettacolo. Le danze, per lo più' collettive, di solito sono figurate e si svolgono durante festeggiamenti di diverso genere: la loro origine è sempre e comunque legata al rito, ma é come se l'azione che ciascuna danza racconta e rappresenta si trasfigurasse, diventando un pretesto per la creazione artistica. Cambia, di conseguenza, il modo in cui la danza viene percepita sia dal danzatore che dalla comunità': si definiscono a poco a poco le figure dell'artista, che si esibisce a favore degli altri, e dello spettatore, che guarda, osserva, approva e critica. Appaiono anche i primi schemi coreografici, che vengono fissati, ripetuti e tramandati di generazione; anche il pubblico si fa più' attento, più' esigente, movimenti e figure acquistano importanza e significato sempre maggiori. E la danza intesa come puro intrattenimento sembra diventare, quasi ovunque, un'attività riservata soprattutto alle donne. In alcune culture, inoltre, le danzatrici vengono consacrate alle divinità' e ballano nei templi, per celebrarle o per propiziare. Tersicore e i suoi figli. Presso gli antichi greci l