Tema sull'evoluzione del linguaggio

Tema sull'evoluzione del linguaggio: trasformazione e moltiplicazione dei linguaggi come strumenti irrinunciabili per la formazione dell'individuo (2 pagine formato doc)

Appunto di 19ila82

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TEMA SULL'EVOLUZIONE DEL LINGUAGGIO

Compito di italiano.

Tema, tipologia B: Trasformazione e moltiplicazione dei linguaggi come strumenti irrinunciabili per la formazione dell'individuo
ANNO 2000:L'ANALFABETISMO DILAGA - Leggendo il titolo della riga precedente la mente ci porta automaticamente a pensare a stati le cui popolazioni giacciono nelle condizioni più disagiate, nella totale indigenza, dove anche i più minimi ed essenziali beni di sussistenza appaiono un lusso inaccessibile alle masse, dove ogni giorno si lotta per sopravvivere, e dove, é ovvio che, dovendo fronteggiare problemi di simile gravità, l'erudizione culturale diventa un aspetto del tutto marginale.

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In realtà il discorso che si vuole affrontare in questo breve articolo è completamente differente, certo l'analfabetismo é una piaga che purtroppo affligge tutt'oggi il nostro pianeta, ma il problema che andrò ad esaminare trova le proprie radici proprio in ambienti e paesi all'interno dei quali lo stile di vita è caratterizzato da benessere economico e progresso:"L'analfabeta del duemila sarà infatti colui che non conoscerà e non utilizzerà la lingua inglese e che non s'intenderà d'informatica"(F. Maggi "Una lingua per la navigazione"-1999-)
La globalizzazione, nata come fenomeno puramente economico ha coinvolto anche altri ambiti del vivere quotidiano, principalmente quello politico, ma detiene un peso determinante anche in campo socioculturale.

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In un mondo che ci appare sempre più piccolo, grazie all'apertura delle frontiere linguistiche e alle conquiste tecnologiche e scientifiche, che permettono di percorre grandi distanze in tempi sempre più ridotti e di sapere in tempo reale ciò che accade a migliaia di km da noi, é emersa con prepotenza l'esigenza di comunicare in modo semplice e diretto, tramite una lingua universale e comprensibile a tutti.

L'idea di una lingua europea, però, non è recente; anzi, è molto più vecchia di quella della Comunità Economica. Fin dal settecento gli europei cominciarono ad usare un linguaggio abbastanza comune limitatamente ad alcune discipline "..Da qualche tempo- annotava il Leopardi nel 1821- tutte le lingue colte d'Europa hanno un buon numero di voci comuni, massime in politica e in filosofia. Non parlo poi delle voci pertinenti alle scienze, dove quasi tuta l'Europa conviene.."(G. Pittano"Le parole nuove dell'italiano"-1987-)
Il vivacissimo scambio tra le diverse culture nazionali e la il concretizzarsi di una cultura sempre più interdisciplinare hanno favorito l'avvento di una rivoluzione linguistica che ha totalmente sconvolto il nostro vocabolario , all'interno del quale, l'ITALESE, ossia l'italiano arricchito dai nuovi apporti del mondo anglosassone e francese, dilaga. "La nostra lingua" ha scritto Ludwig Wittgenstein, uno dei maggiori studiosi dei problemi linguistici, "è come una vecchi città: un labirinto di viuzze, di case vecchie e nuove, di palazzi ampliati in epoche diverse..". E come le città sono in continua trasformazione, così anche la lingua si evolve senza sosta.

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