I Lapponi
Brevi appunti sul popolo lappone. (2 pg - formato word) (0 pagine formato doc)
I LAPPONI I LAPPONI Il re di tutti gli dei creò due fratelli.
Essi vissero assieme fin quando giunse l'inverno; il vento fischiava senza interruzione e la neve era così alta che i due uomini rischiavano di rimanere sepolti. Allora uno dei due fratelli, pieno di spavento, fuggì lontano, finché trovò rifugio in una profonda caverna, vi si tappò dentro e non ne uscì fino a primavera inoltrata. L'altro, invece, decise di resistere all'inclemenza del clima; continuò la sua vita all'aperto, lottando contro le bufere: e sopravvisse. É da questo vincitore che discendiamo noi lapponi: noi che abbiamo scelto di vivere in uno dei paesi più freddi della terra; dal secondo fratello, che non seppe resistere al freddo, discendono tutti gli altri uomini che abitano al sud delle nostre regioni. Così gli "sciamani", i sacerdoti-stregoni che vivevano nei villaggi lapponi, spiegavano ai fedeli l'origine del loro popolo. Un gran paese esiste il quale privo totalmente di qualunque specie di pane non vi potendo crescere alcuna sorta di biade, né frutti tanto d' alberi che d'erbaggi, che nascono dalla terra. Non vi possono allevare animali domestici, perché non c'è di che nutrirli, non vi crescendo neppur l'erba. Quei latticini e uova, che da essi potrebbero provenire, è superfluo dire che non ci sono. Per bere non vi crescono le viti, né vi si può far la birra, la quale suppone grani e altri ingredienti. In una parola, niente vi si semina, niente vi si raccoglie. Di più non vi è lana, né lino per vestire. Infine non vi sono, non dirò città, ma neanche case per abitare. Questi sono i mali provocati da una privazione; gli altri sono ancora maggiori. Vi è una notte continua fino a due mesi e più; il rigore del freddo è tale, che la neve ed il ghiaccio occupano tutta la superficie della terra per otto mesi dell'anno. Sopra i monti più alti vi è la neve perpetua; in molti luoghi umidi vi si trova il ghiaccio in ogni stagione: tutta l'estate l'aria è piena di mosche e zanzare in tanta quantità che coprono il sole. Chi udisse questo discorso, ne tirerebbe subito la conseguenza: dunque quel paese nemmeno dalle fiere è abitato; dunque è un deserto. Eppure in realtà esso è abitato; e altro non è, che il paese di Lapponia, del quale si parla. É la stagione del disgelo e la tundra si riempie d'acquitrini; da questi, nelle giornate più calde, si leveranno nugoli enormi d' insetti. Quando si muovono in cerca di nuovi pascoli, i Lapponi compiono anche trasferimenti di oltre centocinquanta chilometri. Le renne, rese domestiche, servono al trasporto delle poche merci. Le renne in marcia sulla neve tengono un'andatura di circa quindici chilometri l'ora; su percorsi brevi raggiungono anche una velocità doppia. Le famiglie Lapponi non hanno una proprietà terriera privata; ogni anno però, per un'antica consuetudine che ciascuno rispetta, ogni famiglia riconduce i propri armenti su una determinata area di pascolo. Nel periodo estivo, quando seguono le loro mandrie di pascolo in pascolo, i