Il marmo

Ricerca sulle proprietà del marmo dall'estrazione in cava alla lavorazione e finitura. Appunto adatto ad istituti d'arte. (file.doc. 3 pag) (0 pagine formato doc)

Appunto di bimbosenzavolto
IL MARMO Il Marmo DEFINIZIONE: Si possono chiamare marmi soltanto quei calcari cristallini di origine organogena, dotati di evidente struttura granulare, dovuta a fenomeni di metamorfismo, e nei quali è scomparsa qualsiasi traccia anche dei più grossi organismi.
Ci sono due tipi di marmo: Nel primo caso abbiamo granuli egualmente sviluppati in tutte le direzioni; come il marmo di Carrara ed il pario Sono marmi del secondo tipo, quelli con granuli più grossi, immersi in una massa molto più finemente granulare; ad esempio i marmi dell'Africa. Tecnicamente, si definisce marmo anche qualsiasi calcare granulato, o compatto, avente una superficie che possa essere pulita ed utilizzata in architettura o in arte. Il marmo propriamente detto è bianco, ma le impurezze gli conferiscono colorazioni assai varie.
ESTRAZIONE DEL MARMO Come per altre pietre, si procede all'estrazione dalle cave, da cui si staccano blocchi con mezzi meccanici, o con esplosivo di potenza limitata; particolarmente usato è il filo elicoidale, una fune di 6-7 mm di diametro costituita da tre fili di acciaio avvolti ad elica, tesa tramite pulegge, con la quale si taglia, con l'aiuto della sabbia o smeriglio e di un getto d'acqua, il blocco di marmo dalla roccia stessa. Si possono fare anche tagli di 15-20 m di lunghezza e della profondità di alcuni metri; il marmo viene staccato dal blocco senza che avvenga la formazione di detriti come avviene con altri metodi. Il marmo viene messo in commercio in forme varie, cioè in blocchi di dimensioni varie, greggi o squadrati, in lastre di vario spessore ma non inferiore ai 6 mm. Tali lastre possono essere grezze ed allora su entrambe le facce della lastra si scorgono le tracce della segatura. RESISTENZA A COMPRESSIONE: la resistenza a compressione del marmo può variare dai 400 ai 1200 Kg/cm2. I marmi, specie quelli bianchi, sono translucidi e la luce ne attraversa uno strato di 25 mm in quelli di Carrara, 35mm in quelli di Paro, 15 mm nel marmo pentelico. VARIETÀ DI MARMO Abbiamo innanzi tutto il marmo bianco o saccaroide, ha struttura cristallina granulare, ha un color bianco candido, talvolta lievemente perlaceo; facile da lavorare allo scalpello e suscettibile di ottimo pulimento. È molto usato come marmo statuario, le maggiori cave si trovano nelle alpi Apuane e nei dintorni di Carrara; queste ultime fornivano marmo per la produzione di statue fin dai tempi dell'impero romano. Il marmo comune, od ordinario, è meno traslucido del precedente da cui differisce per la struttura e lo si usa preferibilmente per lavori architettonici; a volte è perfettamente bianco, ma più spesso presenta venature varie, costituisce il 95% circa della produzione delle alpi Apuane. Mentre nei pressi di Merano il marmo bianco è meno fino di quello di Carrara, ma presenta maggiore resistenza ed è più adatto alle costruzioni monumentali Un altro tipo di marmo impiegato per la produzione statuaria, è il pario, dell'isola di Pario, nel mar Egeo, di color bianco neve, a