Le interpretazioni del fascismo: riassunto

Le interpretazioni del fascismo di Renzo de Felice: riassunto capitolo per capitolo (9 pagine formato doc)

Appunto di juppina

LE INTERPRETAZIONI DEL FASCISMO: RIASSUNTO

Capitolo I-Il fascismo come problema interpretativo
I primi tentativi di dare un'interpretazione al fenomeno fascista furono coevi alle sue stesse prime manifestazioni, ovvero intorno agli alle sue stesse prime manifestazioni,ovvero intorno agli anni '20, ed avendo carattere giornalistico-politico-memorialistico ne cercavano le cause nella particolarità del nostro dopoguerra.
Bisognerà aspettare gli anni '30 e il Nazionalsocialismo in Germania, perchè ci si renda conto dell'extraterritorialità del fascismo, che stava assurgendo a III polo tra SOCIALISMO-MARXISMO e CAPITALISMO.

Si tennero d'occhio i vari fascismi e i loro elementi comuni o divergenti;si arrivò anche a demonizzare il fenomeno,e risolvere in chiave coercitivo-terroristica anche il problema del consenso.Queste letterature hanno però il merito di aver mantenuto vivo il dibattito antifascista e di aver ideato le 3 principali chiavi di lettura del fascismo:
1)PRODOTTO DELLA CRISI MORALE DELLA SOCIETA' DEL '900 (interpretaz.
LIBERALE)
2)PRODOTTO DEL RITARDO NELLO SVILUPPO ECONOMICO (interpretaz. RADICALE)
3)STADIO SENESCENTE DEL CAPITALISMO (interpretaz. MARXISTA)

Intervista sul fascismo di Renzo de Felice: riassunto

LE INTERPRETAZIONI DEL FASCISMO RENZO DE FELICE: RIASSUNTO

Ma il problema tornò presto d'attualità, perchè tali teorie classiche erano insufficienti,le loro ideologie stavano entrando in crisi e molte altre scienze si erano dedicate al problema,in particolare quelle sociali con alcuni studi sulla società di massa;e, non ultima, una ragione "politica", quella di un REVIVAL FASCISTA avutosi in occasione dell'attribuzione di tale nomea anche a molti altri movimenti(franchismo, peronismo, gaullismo),spesso in maniera indiscriminata e scorretta tale da richiedere la stilizzazione di un MODELLO FASCISTA cui riferirsi con certezza.
Ecco perchè si è cercato di colmare i vuoti di conoscenza sul fascismo,e controllare la veridicità delle interpretazioni che ha avuto (da qui l'importanza del SEMINARIO INTERNAZIONALE SULL'INTERPRETAZIONE DEL FASCISMO del'67 e del SIMPOSIO DI PRAGA del '69),senza incorrere in patetici errori:considerarlo solo a livello STORICO NAZIONALE, che significherebbe negare l'esistenza di un COMUNE DENOMINATORE tra le varie manifestazioni di questo fenomeno;e altrettanto GENERALIZZARE pensando ad un unico fascismo, perchè si svaluterebbe il peso delle realtà storiche dei vari paesi.In via di pura approssimazione, si può dividere il fascismo in due tipologie:
TIPOLOGIA DEI PAESI                    
il fascismo si affermò DOV 'ERA         
ECONOMIA AGRARIO-LATIFONDISTA
CRISI ECONOMICA
CRISI VALORI TRADIZIONALI
CRISI DEL SISTEMA PARLAMENTARE  
TIPOLOGIA DELLE FORME DI POTERE
il fascismo si affermò ATTRAVERSO
POLITICA DI TIPO MISTICO(MITO DEL CAPO)
REGIMI POLITICI DI MASSA
RIVOLUZIONE VERBALE E CONSERVATORISMO SOSTANZIALE
VALORIZZAZIONE APPARATO MILITARE

Fascismo e antifascismo: riassunto

RENZO DE FELICE E IL FASCISMO

CAPITOLO II-
Le interpretazioni "classiche"
1)IL FASCISMO COME MALATTIA MORALE DELL'EUROPA Diffusa nell'alta cultura europea, questa interpretazione ebbe il suo fondatore in BENEDETTO CROCE, che vedeva il fenomeno fascista come NON legato nè ad una classe nè ad un popolo, ma alla I GUERRA MONDIALE, evento che aveva abbassato negli uomini la cosiddetta "coscienza della libertà". In Germania fu FRIEDRICH MEINNNECKE che tentò di dare al nazionalsocialismo una spiegazione, che non lo riconducesse solo agli avvenimenti tedeschi, ma ad una generale tendenza di deviazione  dell'Europa, dovuta alle bramosie di felicità e guadagno ereditate dall'illuminismo, cui sacrificare anche i propri valori;tendenza che in Germania sarebbe stata aggravata dalla sconfitta della IGM, con la sua conseguente crisi economica.