Psicologia dello sviluppo
Appunti presi a lezione sulla psicologia dello sviluppo. (70 pagine, formato word) (0 pagine formato doc)
psicologia dello sviluppo Psicologia dello sviluppo Cos'è la psicologia dello sviluppo? Prima si chiamava psicologia dell'età evolutiva, per indicare per indicare le fasi dell'età della vita più soggette a cambiamenti, ad evoluzioni.
Copre le fasi che vanno dalla nascita (anni 0) all'adolescenza e all'età giovanile.Sviluppa le tematiche dell'ambiente ecologico, dello sviluppo cognitivo, emotivo e le aree d'interazione tra gruppi, tra figure, più l'area delle modalità tramite cui il bambino acquisisce modalità di pensiero sempre più complesse fino ad attuare un cambiamento radicale, in pratica a raggiungere una compiutezza delle facoltà intellettive nell'adolescenza. Per ciò emotivamente e cognitivamente un adolescente e un adulto sono uguali, la differenza sta solo nella qualità. È cambiata l'immagine del bambino piccolo. Si è notato come le prime relazioni che quest'ultimo intrattiene sono tali da contribuire fortemente all'orientamento della personalità futura, in altre parole come sarà la sua vita adulta, anche se non in modo deterministico. Prima si pensava che queste relazioni fossero predittive, ora invece si è più elastici, anche se in ogni caso si ritiene che siano molto importanti. L'essere umano non è capace di conquistare la propria autonomia da solo, ha bisogno di cure iniziali, d'attenzioni, altrimenti muore. Egli dipende inizialmente dagli altri, sia per la sopravvivenza fisica sia psicologica. È importante, in primo luogo, la qualità delle cure, ma è basilare anche la quantità, in pratica se al bambino vengono a mancare figure. Anni fa era ancora possibile osservare queste forme negli orfanotrofi. La relazione affettiva del bambino si basa su sottili forme di relazione; legami che si compongono su una predisposizione del bambino alle relazioni. È come se l'essere umano nascesse con uno spirito di relazione verso gli altri. Il bambino ha prerequisiti per il riconoscimento del volto umano, ma più ancora è predisposto in maniera selettiva ai suoni, alla voce umana. In passato si pensava che riconoscesse le cose, e dopo il volto della madre; ora invece si sa che riconosce precocemente i suoni, e la voce umana, ma anche suoni privi di significato. Per questo il ruolo dell'adulto è essenziale come cocostruzione di competenze. In passato si credeva che il bambino fosse egoista, in altre parole improntato al piacere personale e bisognava indurlo alla relazione; oggi, invece, si ritiene che il bambino abbia spinte presociali, altruistiche. Anche l'emozione EMPATICA si ritiene presente nei bambini. Per emozione empatica s'intende spinte determinanti verso il comportamento volto a sollecitare, a valorizzare la cooperazione. Nei bambini che non sono stati abbastanza curati da piccoli l'emozione empatica è fattori a rischio + stress si rischia di percepire solo le cose che non funzionano. Non si può dare un giudizio generale. Possono esserci fattori protettivi di cui non mi sono accorto, che non ho preso in esame. Le persone reagiscono in modo