Il Principe di Machiavelli ed Erasmo da Rotterdam: riassunto

Riassunto de Il Principe di Machiavelli e sulla vita, la politica e le idee di Erasmo da Rotterdami (17 pagine formato doc)

Appunto di mikami

IL PRINCIPE MACHIAVELLI: RIASSUNTO

Analisi del Principe.

In sintesi rivediamo le caratteristiche fondamentali del Principe di Machiavelli,
nato a seguito dell'interruzione della preparazione dei "Discorsi", e completato di getto in un periodo di 8 mesi:
TITOLO: De principatibus, tradotto impropriamente con "Il Principe" da A. Baldo, che curò la prima edizione a stampa dell'opera (Roma, 1532), e noto a tutto il mondo con tal titolo.
Per un certo lasso cronologico il testo circolò manoscritto, per opera di copisti; Baldo trasformò il titolo sulla base dei capitoli dedicati al modo di condursi del Principe. Il manoscritto originale è irreperibile; Machiavelli stese due copie autografe: una per sé, detta dell'Albergaccio; una rivolta al dedicatario del manoscritto, Lorenzo de' Medici il giovane. Il testo fu rielaborato linguisticamente da Baldo per livellar la spontaneità dell'originale, senza però adottar alcuna forma di censura ideologica; tal lesione nel senso autentico del testo avvenne in seguito, nel 1559; un buon testo critico è quello a cura di Giorgio Inglese.
DATA: 1513
SUDDIVISIONE: Machiavelli stesso autorizza in qualche modo la bipartizione dell'opera
I-XI CAPITOLO: PRINCIPATI
XII-XIV CAPITOLO: MILIZIE INTERMEZZO
XV-XXIV: IL PRINCIPE
XXV CAPITOLO: FORTUNA-VIRTU'
XXVI CAPITOLO: ESORTAZIONE UTOPICA A L. DE MEDICI A PORSI A CAPO D'UN MOVIMENTO NAZIONALE CHE LIBERI LA PENISOLA DAL POTERE STRANIERO.

Il Principe di Machiavelli: riassunto e commento

IL PRINCIPE MACHIAVELLI ANALISI

Il Principe è un'opera che rappresenta un ideale spartiacque fra le concezioni politiche medievali, e la visione realistica del pensiero politico occidentale che contempla la natura reale dello Stato nella sua complessità.
Machiavelli ha una visione della politica come DOMINIO all'interno della struttura statale.
Dal punto di vista esegetico l'opera prima di Machiavelli ha vissuto alterne fortune: taluni hanno giudicato fosse un manuale per tiranni; altri che possa essere moralmente giustificabile. Fra quest'ultimi Foscolo, che, da romantico qual'era nella sensibilità, ne "I Sepolcri", volendo celebrar le più illustri menti d'Italia… non può certo trascurare Machiavelli… Pur nel riconoscimento del reale merito, non giunge a accettar il crudo realismo; egli mostrerebbe nella su opera di che sangue e lagrime grondino i troni!
Sul Principe inoltre fiorì una ricca anedottica, fra cui un particolare che può giustificar l'esegesi del Principe qual manuale per tiranni, visto che Stalin ne teneva una copia sul comodino!!!!!
TUTTE le interpretazioni del Principe vengono inficiate dal contesto storico e culturale in cui han avuto genesi, e la nostra non esula da tal criterio di discernimento… L'interpretazione contemporanea, però, è forte delle precedenti, quindi, a rigore di logica… Potrebbe aver un marcia in più rispetto alle altre!
Il Principe ha una struttura complessa, divisa in due parti: Machiavelli autorizza a considerarla tale.
Dopo aver parlato dei Principati, ora resta da analizzar la condotta che un principe deve portar avanti!
Quali siano le arti del governo.
Machiavelli nell'espor le proprie idee, esplica quello che può esser considerato il manifesto del suo realismo politico.
E' necessario secondo l'intellettuale fiorentino fondar la propria visione sulla realtà!

Il Principe di Machiavelli: riassunto per capitoli

IL PRINCIPE MACHIAVELLI RIASSUNTO CAPITOLI

XV CAPITOLO
Il capitolo in questione rappresenta uno dei passi più criticati del Principe, visto che presenta una sorta di pragmatismo amoralistico, dettato dall'etica del potere, del mantenimento del governo, dell'imperio sulle popolazioni.
Il Principe deve imparar a comportarsi NON secondo criteri morali MA secondo necessità.
Etica del potere: valutazione delle cose-condotta necessaria per mantener
• L'ordine
• Il governo
Ciò vuol dir che il principe talora deve saper esser non buono.
Il potentato non dev'esser cattivo, m a volte compie azioni non giustificabili moralmente; v'è però una etica del potere, che non risponde ai criteri valutativi comuni,e che ha come fine il mantenimento del potere, implica perciò il sacrificio a quella che Bodero chiama ragion di stato degli interessi particolaristici dei sudditi.