Sociologia dei fenomeni politici
Appunti di Sociologia dei fenomeni politici con diverse definizioni (16 pagine formato doc)
Sociologia dei fenomeni politici: appunti e definizioni.
• SOCIOLOGIA: scienza che studia la sintesi delle esperienze che noi chiamiamo società. Nasce alla fine del 700, quando sorge il concetto di società contrapposto a quello di comunità. La differenza tra i 2 concetti sta nel fatto che nelle comunità prevalgono gruppi primari e rapporti interpersonali diretti, molto intensi ma instaurati tra un numero limitato di persone; nelle società, invece, prevalgono gruppi secondari che si fondano non su legami diretti di sangue, ma su rapporti molteplici e superficiali (es: mondo del lavoro).
• POLITICA: attività che risolve la conflittualità tra i gruppi umani, opera una mediazione tra i vari interessi per permettere all’uomo di uscire dallo stato di natura. Secondo Mongardini, la vita politica è la vita della società che si organizza, si dà un centro di potere, un’ideologia e delle regole che permettono di ottenere consenso e di mobilitare l’azione collettiva verso un determinato fine.
Leggi anche: Che cos'è la sociologia
LO STATO
E’ l’organizzazione caratteristica della modernità. E’ sempre esistita, ma prima si distingueva tra:
• organizzazione politica tipica del mondo tedesco (Impero)
• organizzazione tipicamente francese (Stato).
Lo Stato francese aveva un’organizzazione politica centralizzata, confini certi, popolazione omogenea dal punto di vista etnico e linguistico (poi anche religioso ecc…). Il potere centrale limitava e via via annullava i poteri locali. L’Impero tedesco, invece, era caratterizzato da un territorio più vasto ma con confini incerti, popolazione meno omogenea, multiculturale, multilinguistica, multireligiosa. Inoltre non vi era una capitale. Queste 2 organizzazioni politiche tra la fine del 1400 e il 1648 si scontrano. Tale scontro si risolve con l’imposizione del sistema Stato.
Per approfondire: Sociologia del diritto
DEFINIZIONE DI STATO MODERNO
Secondo Weber si ha stato quando c’è monopolio della coercizione fisica legittima. Il potere centrale, quindi, può amministrare la violenza, usarla per far rispettare le leggi. Nell’impero, invece, l’imperatore per dichiarare guerra doveva avere il consenso degli amministratori locali. Si può verificare una crisi dello stato proprio quando il potere centrale non amministra più la violenza.
Il principale attributo dello stato moderno è la sovranità, che è l’autorità politica che non riconosce un potere sovraordinato. Quando nasciamo siamo già cittadini di uno stato senza averlo scelto.
Altra caratteristica dello Stato è lo stretto rapporto che intercorre tra Stato, appunto, e legittimità. Se lo Stato non è legittimo, infatti, può determinarsi una crisi di esso. La legittimità è il livello di credibilità, diffuso tra i cittadini, che lo Stato sia rappresentativo degli interessi della collettività e dei valori di una società. Uno Stato può essere legittimato mediante 3 tipi di consensi:
E’ la scienza che indaga l’influenza che ha la società sul mondo della politica e sull’agire politico. E’ il risultato di 2 scienze:• SOCIOLOGIA: scienza che studia la sintesi delle esperienze che noi chiamiamo società. Nasce alla fine del 700, quando sorge il concetto di società contrapposto a quello di comunità. La differenza tra i 2 concetti sta nel fatto che nelle comunità prevalgono gruppi primari e rapporti interpersonali diretti, molto intensi ma instaurati tra un numero limitato di persone; nelle società, invece, prevalgono gruppi secondari che si fondano non su legami diretti di sangue, ma su rapporti molteplici e superficiali (es: mondo del lavoro).
• POLITICA: attività che risolve la conflittualità tra i gruppi umani, opera una mediazione tra i vari interessi per permettere all’uomo di uscire dallo stato di natura. Secondo Mongardini, la vita politica è la vita della società che si organizza, si dà un centro di potere, un’ideologia e delle regole che permettono di ottenere consenso e di mobilitare l’azione collettiva verso un determinato fine.
Leggi anche: Che cos'è la sociologia
LO STATO
E’ l’organizzazione caratteristica della modernità. E’ sempre esistita, ma prima si distingueva tra:
• organizzazione politica tipica del mondo tedesco (Impero)
• organizzazione tipicamente francese (Stato).
Lo Stato francese aveva un’organizzazione politica centralizzata, confini certi, popolazione omogenea dal punto di vista etnico e linguistico (poi anche religioso ecc…). Il potere centrale limitava e via via annullava i poteri locali. L’Impero tedesco, invece, era caratterizzato da un territorio più vasto ma con confini incerti, popolazione meno omogenea, multiculturale, multilinguistica, multireligiosa. Inoltre non vi era una capitale. Queste 2 organizzazioni politiche tra la fine del 1400 e il 1648 si scontrano. Tale scontro si risolve con l’imposizione del sistema Stato.
Per approfondire: Sociologia del diritto
DEFINIZIONE DI STATO MODERNO
Secondo Weber si ha stato quando c’è monopolio della coercizione fisica legittima. Il potere centrale, quindi, può amministrare la violenza, usarla per far rispettare le leggi. Nell’impero, invece, l’imperatore per dichiarare guerra doveva avere il consenso degli amministratori locali. Si può verificare una crisi dello stato proprio quando il potere centrale non amministra più la violenza.
Il principale attributo dello stato moderno è la sovranità, che è l’autorità politica che non riconosce un potere sovraordinato. Quando nasciamo siamo già cittadini di uno stato senza averlo scelto.
Altra caratteristica dello Stato è lo stretto rapporto che intercorre tra Stato, appunto, e legittimità. Se lo Stato non è legittimo, infatti, può determinarsi una crisi di esso. La legittimità è il livello di credibilità, diffuso tra i cittadini, che lo Stato sia rappresentativo degli interessi della collettività e dei valori di una società. Uno Stato può essere legittimato mediante 3 tipi di consensi: