Sociologia del mercato del lavoro
Sintesi del libro di Reyneri "Sociologia del mercato del lavoro II" (24 pagine formato doc)
1.
IL SISTEMA DELLE FLESIBILITÀ TRA MERCATO INTERNO ED ESTERNO
La crisi della grande impresa manifatturiera segna anche quella del modello produttivo e organizzativo cui deve il suo sviluppo: il fordismo, cioè la produzione in grande serie di beni standard, e il taylorismo, cioè la divisione del lavoro in mansioni semplici e ripetitive. Il successo di questo modello è stato talmente forte che si è esteso fino alle grandi organizzazioni di servizi.
1.1 LA CRISI DEL TAYLOR-FORDISMO
L'organizzazione fordista della produzione e quella taylorista del lavoro cominciano a mostrare i propri punti deboli prima che si diffondano le macchine utensili a controllo numerico, i robot o la gestione informatizzata dei magazzini, poiché la conflittualità sindacale e spontanea sui temi dell'organizzazione del lavoro esplode alla fine degli anni '60; quando poco dopo si comincia a parlare di "piccolo è bello", il riferimento è relativo alla piccola impresa tradizionale.
Lo sviluppo di nuove tecnologie si spiega proprio con la necessità di uscire da una situazione di crisi del sistema industriale nei paesi economicamente avanzati, che nasceva dalle nuove esigenze poste dai mercati di sbocco.
Spesso si parla di instabilità dei mercati attribuendone le responsabilità alla sempre maggiore concorrenza internazionale, soprattutto da parte dei paesi di nuova industrializzazione a basso costo del lavoro..
La crisi della grande impresa manifatturiera segna anche quella del modello produttivo e organizzativo cui deve il suo sviluppo: il fordismo, cioè la produzione in grande serie di beni standard, e il taylorismo, cioè la divisione del lavoro in mansioni semplici e ripetitive. Il successo di questo modello è stato talmente forte che si è esteso fino alle grandi organizzazioni di servizi.
1.1 LA CRISI DEL TAYLOR-FORDISMO
L'organizzazione fordista della produzione e quella taylorista del lavoro cominciano a mostrare i propri punti deboli prima che si diffondano le macchine utensili a controllo numerico, i robot o la gestione informatizzata dei magazzini, poiché la conflittualità sindacale e spontanea sui temi dell'organizzazione del lavoro esplode alla fine degli anni '60; quando poco dopo si comincia a parlare di "piccolo è bello", il riferimento è relativo alla piccola impresa tradizionale.
Lo sviluppo di nuove tecnologie si spiega proprio con la necessità di uscire da una situazione di crisi del sistema industriale nei paesi economicamente avanzati, che nasceva dalle nuove esigenze poste dai mercati di sbocco.
Spesso si parla di instabilità dei mercati attribuendone le responsabilità alla sempre maggiore concorrenza internazionale, soprattutto da parte dei paesi di nuova industrializzazione a basso costo del lavoro..