Riassunto La partecipazione politica di Raniolo

riassunto completa ed esaustivo della Partecipazione politica di Francesco Raniolo (25 pagine formato doc)

Appunto di andreaballocci89

Riassunto La partecipazione politica di Raniolo - La Partecipazione Politica di Francesco Raniolo
Parte Prima – Che cos'è la partecipazione politica
- Introduzione - Il doppio significato di partecipazione – Come ricorda Cotta [1979], “la parola partecipare ha, tanto nell'uso politico che in quello comune, due valenze semantiche fondamentali: (a) partecipare come prendere parte ad un determinato atto o processo, e (b) partecipare come essere parte di un organismo, di un gruppo, di una comunità” → si prende parte in quanto si è parte: la seconda dimensione si presenta come una precondizione per l'esercizio delle prerogative dei partecipanti all'attività di una collettività; in sostanza, evidenzia Ceri [1996],

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“la partecipazione si configura come un far parte, e cioè come un'appartenenza che abilita ad agire sul piano decisionale”.

Per parlare di partecipazione, dunque, occorre che gli individui, singoli o associati, siano titolari, o aspirino ad esserlo, di diritti che attribuiscono una quota del potere di produrre le decisioni vincolanti la collettività: il che richiede sia un sentirsi parte di quella collettività che si vuole concorrere a governare, sia un prendere effettivamente parte al suo governo.


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Si può poi provare ad essere più precisi, affermando che le due facce del fenomeno partecipativo (prendere ed essere parte) sono fonte di due tipi distinti di legittimità che possiamo chiamare (1) specifica (le conseguenze del prendere parte in termini di accettazione del processo decisionale e del contenuto delle stesse decisioni politiche: sono le caratteristiche procedurali del processo decisionale democratico che assicurano l'accettazione di decisioni ancora indeterminate nel contenuto; e (2) diffusa (ha radici più profonde e funziona come un'accumulazione originaria di credito, una credenza in una fondamentale appartenenza comune).

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Provando ad incrociare le due dimensioni della partecipazione si ricavano quattro distinti scenari, in relazione alla diversa relazione che si instaura fra gli individui o gruppi (che fanno/sono parte o meno di una data collettività) ed il loro impegno nei processi decisionali interni alla collettività (prendono parte o meno), ottenendo una rappresentazione stilizzata e di maniera dello sviluppo della partecipazione politica → per cui, dallo scenario in cui gli individui sono sudditi (esclusione), si passa attraverso l'azione collettiva (rivendicazione) al riconoscimento dei diritti civili e politici, cioè al riconoscimento della cittadinanza; salvo ammettere che un conto è la titolarità dei diritti, un altro e ben diverso conto è il loro esercizio (alienazione).

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Alla luce di quanto detto, infine, crediamo che le due accezioni della partecipazione politica (essere e prendere parte), riflettano la polarità tra la partecipazione strumentale (o efficiente), nell'ambito di una data collettività della quale si è parte, e la partecipazione espressiva (o simbolica) di quella stessa appartenenza, nel caso in cui l'azione partecipativa diventa un fine in sé: questa distinzione costituisce un tema topico della teoria sociale e politica e, come vedremo, è cruciale per il nostro discorso.