Psicologia dei nuovi media: riassunto

Riassunto del libro di sociologia "Psicologia dei nuovi media" che illustra l'impatto dei nuovi media nelle relazioni interpersonali e nella concezione del sè da un punto di vista sociologico (93 pagine formato doc)

Appunto di rdebbia

PSICOLOGIA DEI NUOVI MEDIA: RIASSUNTO

Psicologia dei nuovi media – G.

Riva. Premessa. I nuovi media introducono nuovi modelli di comunicazione, drasticamente differenziati dal face-to-face. Hanno anche trasformato il rapporto tra il soggetto e tecnologie informatiche: il pc è sempre meno “calcolatore”, integrandosi nei diversi media e, infine, nell’ambiente. I nuovi media sono strumenti molteplici senza una configurazione stabile, tendono a evolversi e fondersi.
Questa disciplina studia l’analisi nei processi di cambiamento, lo studio, la comprensione, la previsione e l’attivazione dei processi di cambiamento originati nell’interazione con i nuovi media comunicativi, delineando una nuova prospettiva teorica, la teoria dell’interazione situata. Capitolo I – I nuovi media: digitalizzazione e interfaccia.
Gli strumenti concettuali caratterizzanti la teoria dell’interazione situata sono 4:
-    concetto di intenzione
-    concetto di affordance
-    concetto di presenza
-    concetto di presenza sociale
Un nuovo medium diventa un’affordance quando è in grado di offrire un maggior livello di presenza e presenza sociale, ossia capacità di attuare le proprie intenzioni (presenza) e comprendere quelle degli altri (presenza sociale).

NEW MEDIA SOCIOLOGIA

La comunicazione face-to-face presenta tali caratteristiche:
-    contiguità spaziotemporale: i soggetti sono presenti all’interno dello stesso sistema di riferimento spaziotempo;
-    struttura dialogica: flusso comunicativo bidirezionale
-    molteplicità di canali comunicativi: nella trasmissione e interpretazione del messaggio si usano differenti canali comunicativi (verbale, extralinguistico, cinesico, etc).
Ma cosa sono i nuovi media? Momentaneamente li definiamo l’insieme dei mezzi di comunicazione che utilizzano il linguaggio digitale nella codifica delle informazioni. Esempi sono il telefono cellulare, internet, e-book o la tv digitale.
La psicologia dei nuovi media, o cyberpsicologia, ha il suo oggetto di analisi nei processi di cambiamento attivati dai nuovi media e ha come obbiettivo centrale lo studio, la comprensione, la previsione e l’attivazione dei processi di cambiamento che ne derivano.
1.1 – Medium e comunicazione
1.1.1 – La complessità della comunicazione
Anolli identifica le caratteristiche del processo comunicativo per cui:
-    è un’attività eminentemente sociale
-    è un’attività eminentemente cognitiva
-    è strettamente connessa all’azione
-    è partecipazione
Le prime tre sono accettate, su “partecipare” c’è un dibattito.
Anolli ha definito la comunicazione come uno scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e un certo livello di consapevolezza. Tuttavia, Costa e Ricci Bitti contestano che la comunicazione è un atto deliberato, conscio e si applica prevalentemente agli atti linguistici, raramente al comportamento non verbale poichè spesso non intenzionale.
Per il concetto di intenzione si fa riferimento alla Pacherei, che la organizza su tre livelli gerarchici:
-    intenzioni motorie (M-intentions)
-    intenzioni prossimali, orientate al presente (P-intentions)
-    intenzioni distali, orientate al futuro (D-intentions)
Un’intenzione orientata al futuro e consapevole – laurearsi in psicologia – viene attuata attraverso l’organizzazione e l’integrazione di una serie di intenzioni di livello più basso che possono non esserlo – muovere la penna per scrivere per prendere appunti. In tale ottica ogni comportamento, compreso quello comunicativo, risulta essere espressione dell’intenzionalità del soggetto, anche se non ne è consapevole.
Per ora si può sintetizzare la posizione della psicologia nei confronti dei processi comunicativi con la definizione di Ghiglione: comunicare è co-costruire una realtà con l’aiuto di sistemi di segni accettando un certo numero di principi che permettono lo scambio e un certo numero di regole che lo gestiscono. Dato che è un atto co-costruito, è sempre situato, ossia non è mai indipendente dal contesto in cui si è inseriti. Per cui la comunicazione è un processo di co-costruzione del signficato che avviene nel qui e ora della conversazione e vede come co-attori il parlante e i suoi interlocutori.

Mass media: pro e contro

TEORIA DEI NUOVI MEDIA

1.1.2 – Il ruolo del medium. La comunicazione è un fatto relazionale irriducibile: non si sceglie se essere o meno comunicante, ma solo in che modo comunicare (al limite non dicendo nulla).
Un medium è ogni strumento (artefatto) in grado di permettere ai soggetti disperare i vincoli della comunicazione face-to-face, ossia la situazione interattiva più naturale. In quest’ottica i media sono dispositivi di mediazione: facilitano il processo di comunicazione superando i vincoli spazio-temporali e ponendosi “in mezzo” sostituiscono l’esperienza diretta dell’interlocutore con una percezione indiretta.