Max Weber e la città democratica
Appunti del testo di A. Scaglia "Max Weber e la città democratica" ed. Carocci (6 pagine formato doc)
C’è una storicità di ogni esperienza sociale.
La sociologia si accosta all’osservazione dello stato come fenomeno storico con strumenti diversi da quelli usati dal diritto pubblico, anche se i concetti utilizzati dalle due prospettive appaiono molto spesso essere gli stessi.
Il senso dei concetti è tuttavia diverso.In un caso, si tratta di trasmettere ciò che deve valere in base alle regole del pensiero giuridico, mentre, nell’altro caso, si tratta di trasmettere ciò che accadrà in base a circostanze date. La differenza si evidenzia in maniera particolarmente significativa se si tiene presente il concetto di costituzione dello Stato, da un lato nel senso inteso dal diritto pubblico e dall’altro nel senso sociologico.
Secondo Weber la città è un elemento culturale fondamentale nel senso che la cultura dell’antichità viene definita nella sua essenza in primo luogo come cultura urbana. W. ricerca, all’interno del suo studio sulla città quegli elementi socioculturali significativamente dotati di senso i quali hanno contribuito secondo una causalità adeguata, alla formazione della cultura borghese e in seguito di quella capitalistica.
W. vuole spiegare che cosa sia stata storicamente la città democratica, ovvero la città dei cittadini liberi che si autogovernato. In quanto unico esempio che ha realizzato pienamente le caratteristiche di libertà e autogoverno, W. intende spiegare perché questa città libera e autocefala sia nata e scomparsa con la città comunale e corporativa medioevale.