Il suicidio di Durkheim
Relazione sull'opera "Il suicidio. Studio di sociologia" di Émile Durkheim: suicidio, concetto di anomia e fatti sociali (4 pagine formato doc)
IL SUICIDIO DI DURKHEIM
Il suicidio di Durkheim.
Suicidio e Anomia. Émile Durkheim (Épinal, Francia 15 aprile 1858 - Parigi 15 novembre 1917) è stato un sociologo francese, il cui operato fu cruciale nella formazione della sociologia e dell'antropologia. Durkheim si richiama all'opera di Auguste Comte (sebbene consideri alcune idee comtiane eccessivamente vaghe e speculative), e può considerarsi, con Karl Marx, Max Weber e Herbert Spencer, uno dei fondatori della moderna sociologia. È anche il capostipite della prima rivista dedicata alle scienze sociali, l’ “Année Sociologique”. Durkheim passa alla storia come il primo grande sociologo empirico.Il suicidio: tesina di maturità
DURKHEIM SOCIOLOGIA
Il libro “Le suicide” (1897). L’obiettivo del libro è quello di dimostrare che le scienze sociali possono prendere in esame un importante problema sociale.
Durkheim scelse il suicidio per 3 motivi:
• Il termine “suicidio” è facile da definirsi (anche se, in seguito, egli stesso dimostrerà che ciò non è sempre vero)
• Su questo argomento c’erano diverse statistiche disponibili
• Il suicidio era un problema sempre più attuale
“Le Suicide” fu il primo studio fondato su basi empiriche intrapreso da Durkheim. Il proposito di Durkheim era quello di diminuire l’importanza di determinati fattori sui quali, a suo parere, si era davvero insistito troppo.
METODO DI DURKHEIM
Durkheim intraprese lo studio del suicidio spinto dal desiderio di mutare la società e di eliminare i mali. Con il testo “Le Suicide” del 1897 egli intese confutare le cause psicologiche del suicidio, dimostrando l’esistenza di tendenze “suicidogene” all’interno di ogni società: in quelle tradizionali si assiste a suicidi di tipo altruistico, causati dalla pressione collettiva e meccanica, mentre in quelle moderne si manifesta il suicidio egoistico, cagionato dalla mancanza di solidarietà organica. Il libro è strutturato in tre parti:
• I fattori extra-sociali → è dedicata all’analisi dell’influenza delle cause extrasociali e delle cause propriamente sociali
• Cause sociali e tipi sociali → indaga la natura delle cause sociali e i loro rapporti con gli stati individuali corrispondenti alle diverse specie di suicidi
• Il suicidio come fenomeno sociale in genere → ha carattere di sintesi e approfondimento dei rapporti tra suicidio ed altri fatti sociali, e propone un nuovo atteggiamento nei confronti del male del nostro tempo: l’anomia.
IL SUICIDIO: FATTI SOCIALI DURKHEIM
I fattori extra-sociali. Lo studio di Emile Durkheim sul suicidio viene tuttora considerato il più completo e valido tentativo di analisi sociologica del fenomeno. Questa è la corretta definizione di suicidio:
“Il suicidio è qualsiasi tipo di morte che derivi direttamente o indirettamente da un atto positivo o negativo compiuto dalla vittima stessa, la quale sapeva che esso doveva produrre tale risultato”. Il suicidio è un “fatto sociale”, cioè una funzione della società in questione.
Durkheim non farà ricerche dirette, ma esaminerà con attenzione una serie di statistiche per diversi paesi e periodi.
Durkheim sostiene che due siano le cause extra-sociali alle quali si attribuisce, a priori, la capacità d’incidere sul tasso dei suicidi:
• le disposizioni organico-psichiche (costituzione individuale)
• la natura dell’ambiente fisico (clima, temperatura e via dicendo).