"La realtà come costruzione sociale"
Riassunto del testo di psicologia di Berger e Luckmann. ( 9 pag. - formato word) (0 pagine formato doc)
La realtÿ come costruzione sociale La realtà come costruzione sociale Presentazione Opere di Bergher e Luckmann Sono “Invito alla sociologia” (1963) e “Sociologia reinterpretata” (1983), entrambe con alle spalle l'insegnamento del comune maestro Alfred Schutz.
L'opera in questione, scritta nel 1966, ha rappresentato, a trent'anni dalla pubblicazione, un contributo essenziale alla teoria sociologica. La teoria generale dell'opera è sintetizzata nel titolo: la realtà è una costruzione sociale, tesi questa che contrasta con il senso comune dell'uomo della strada. Oggetto di studio della sociologia della conoscenza è la variabilità empirica dei contenuti conoscitivi, ovvero perché una certa idea piuttosto che un'altra si siano affermate in una società piuttosto che in un'altra. La domanda che si pongono gli autori è però più radicale: quali sono i meccanismi attraverso i quali qualsiasi complesso di conoscenze viene ad essere stabilito come realtà e successivamente, i meccanismi di conservazione di tali prospettive. L'evidenza della vita quotidiana, “la fattualità autoevidente ed indiscutibile”, la capacità di sospendere il dubbio che tale realtà sia qualcosa di diverso da ciò che appare è indispensabile per il funzionamento stesso di ogni società. Questo fino a che non si presenta un problema nuovo che ci costringa a fermarci a riflettere. A questo punto è necessario, per il soggetto, reintegrare il settore problematico in ciò che problematico non è, tradurre l'ignoto nel noto. Questi casi, che si presentano quotidianamente, mostrano come accanto a routines ed automatismi sia all'opera un'attività incessante di interpretazione del proprio mondo da parte dei membri della società, impegnati costantemente a creare e ricreare il loro mondo, come trama di significati condivisi interrogativamente. Per spiegare questi meccanismi B. & L. si rifanno aconcetti heghelo-marxisti per i primi due momenti, che sono chiamati esteriorizzazione ed oggettivazione. Il terzo momento, quello dell'interiorizzazione, è discende direttamente dalla psicologia sociale di Mead, in particolare dalla sua teoria di formazione del sè. Altra caratteristica dell'opera è il tentativo di mettere in relazione il pensiero di Durkheim e quello di Weber. Il primo considera i fatti sociali come cose, il secondo pone al centro della sua analisi l'azione dotata di senso. Altro aspetto è quello ereditato dall' antropologia filosofica di Gehlen. L'idea di fondo è che l'uomo è un animale non definito, essere manchevole, dotato di un bagaglio istintuale sottosviluppato rispetto agli altri mammiferi superiori che da una parte lo rende particolarmente vulnerabile dall'altra lo dota di una peculiare “apertura al mondo”. La costruzione di un ordine culturale e simbolico deriva dalla necessità di compensare le proprie mancanze biologiche. CREAZIONE e MANTENIMENTO I meccanismi che presiedono alla creazione dell'ordine culturale sono essenzialmente socia