Sociologia delle religioni, appunti
Appunti per l'esame di sociologia delle religioni tratti dal "Manuale di sociologia delle religioni" di Acquaviva-Pace (6 pagine formato doc)
SOCIOLOGIA DELLE RELIGIONI, APPUNTI
Comte, Allievo di Saint Simon (nucleo portante della società sono scienziati e industriali).
- Corso di filosofia positiva - Dimostra come la società = organismo si sviluppa in base a leggi rilevabili empiricamente, secondo i metodi delle scienze naturali.
- Legge dei tre stadi. Individua lo sviluppo della conoscenza umana attraverso:
1. Stadio teologico. L’ordine della società viene dato da un essere DIVINO superiore all’uomo. La spiegazione dei fatti viene data all’uomo dalla religione
2. Stadio metafisico. Stadio intermedio in cui vigono PRINCIPI FILOSOFICI ASTRATTI, le spiegazioni avvengono tramite SPECULAZIONI FILOSOFICHE
3. Stadio positivo. L’uomo si sottomette alla scienza, DOMINA IL SAPERE SCIENTIFICO. Il mondo viene scoperto tramite l’OSSERVAZIONE DEI FATTI.
Nello stadio positivo, la religione “classica” sparisce “reincarnandosi” in un qualcosa di diverso, in una RELIGIONE DELL’ UMANITA’ che è poi la SCIENZA = condividere valori comuni. La Religione è allora per Comte una STRATEGIA PER CREARE CONSENSO, per avere nella società valori comuni.
Comte è quindi CONTRO l’UTILITARISMO, è la società a dominare sul mondo.
Sociologia della religione: appunti
SOCIOLOGIA DELLA RELIGIONE, APPUNTI
Durkheim: Divisione del lavoro sociale. Solidarietà = insieme di VALORI e NORME che tengono unita la società. Ora, possiamo avere due tipi di società che, a loro volta, hanno due tipi diversi di solidarietà:
1. Meccanica. Individui tenuti assieme dai valori stessi
2. Organica. C’è molta differenziazione sociale fra gli individui: l’equilibrio è dato dalla DIVISIONE SOCIALE DEL LAVORO grazie alla quale ognuno si riconosce ed ha un ruolo specifico nella società. Da qui nasce la COSCIENZA COLLETTIVA che ha il primato su quella individuale. E’ la coscienza collettiva una sovrastruttura che PLASMA le coscienze collettive e le orienta. E’ un sistema di credenze che condiziona intere generazioni di individui.
Durkheim si occupa di INTEGRAZIONE SOCIALE, ossia dell’adesione o meno delle persone alle norme messe in campo dalla società = vedere come e quanto le parti stanno al tutto - visione organicista.
Con Il suicidio, Durkheim dimostra come non sempre ci sia una completa adesione fra NORME SOCIALI e INDIVIDUO. In certi casi la coscienza collettiva non funziona. Dimostra come il suicidio sia un FATTO SOCIALE, cioè esterno all’individuo e coercitivo, prima ancora che un fatto psichico. Ovvio che, se la coscienza collettiva riesce a imporsi, allora funziona come un sistema coercitivo. In base a questo studio sul suicidio quindi, abbiamo la RELIGIONE COME FATTORE DI INTEGRAZIONE.
LA DIMENSIONE SOCIALE DELLA RELIGIONE
Quindi Durkheim studia la FUNZIONE della religione. Religione per formare la COSCIENZA COLLETTIVA e mantenerla in vita.
Le forme elementari della vita religiosa studia proprio questo fatto:
1. Ogni cosa diventa SACRA quando passa in una sfera altra rispetto al mondo in cui viviamo, profano. Sono gli uomini a decidere quando il profano deve diventare sacro
2. Questa separazione è data dall’ EFFERVESCENZA COLLETTIVA, ossia il clima di straordinarietà che avvolge questo momento
3. Una volta stabilito ciò che è sacro, abbiamo l’ ORDINE SOCIALE sicchè è più facile LEGITTIMARE regole e valori collettivi.
La religione come forma istituzionalizzata e organizzata del sacro, essa tiene insieme la società attorno a un insieme di VALORI sui quali si fonda l’ordine.
I RITI servono per mantenere viva la coscienza collettiva.