appunti di statistica
breve introduzione alla statistica: disciplina strumentale, offre una serie di strumenti, finalizzata allo studio dei fenomeni atipici, cioè quelli che non hanno un andamento regolare (subiscono delle variazioni). (3 pagine formato doc)
STATISTICA STATISTICA 1° Lezione 28/02/2000 La STATISTICA è una disciplina strumentale, cioè offre una serie di strumenti, finalizzata allo studio dei fenomeni atipici, cioè quelli che non hanno un andamento regolare (subiscono delle variazioni).
Essa studia questi fenomeni secondo una pluralità di casi nel quale vengono a manifestarsi. La statistica ci offre una serie di metodi attraverso i quali da una massa di dati, apparentemente irregolari, riusciamo ad individuare alcune regolarità del fenomeno e si individuano le linee di tendenza (andamenti) chiamate leggi statistiche. L'oggetto di studio è definito unità statistica che può manifestarsi in diversi modi: semplice, composta e multipla. E' semplice quando è riferita alle singole unità. E' composta quando è data dall'aggregazione di più unità semplici tra loro. E' multipla quando gli insiemi delle unità semplici sono legati tra loro da uno o più vincoli. L'insieme di unità semplici omogenee tra loro è definito collettivo statistico (popolazione, classe). Il fenomeno statistico è l'aspetto particolare che andiamo a studiare di un collettivo statistico (collettivo delle aziende: nr. addetti per azienda). Il collettivo statistico si suddivide in: finito, infinito, indeterminato. E' finito quando è dato da un numero finito (ha un numero iniziale e finale). E' infinito quando ha un numero iniziale ma ha un numero infinito di unità non quantificabili (numero di lanci di dadi). E' indeterminato quando non riusciamo a determinare il numero di unità statistiche che lo compongono anche se finito (numero di pesci, animali, di stelle). Il carattere è l'aspetto che noi studiamo del fenomeno. Esso si divide in: quantitativo e qualitativo. I caratteri quantitativi si dividono in discreti e continui. I caratteri discreti sono quelli che assumono un numero finito di modalità (non ci sono valori intermedi, come ad esempio il numero di figli). I caratteri continui sono quelli che assumono infinite modalità, tutti possibili valori di un intervallo determinato (età, reddito ecc.). I caratteri qualitativi si dividono in: rettilinei, ciclici, sconnessi, dicotonici e geografici. Sono rettilinei quando hanno una modalità iniziale e finale e sono ordinabili (titoli di studio) senza poterne cambiare l'ordine. Sono ciclici quando vengono a manifestarsi secondo un ordine chiuso (stagioni, mesi, giorni, ore). Sono sconnessi quando non sono ordinabili, non c'è l'iniziale e finale (le professioni) e sono ordinati secondo un criterio soggettivo a piacere. Sono dicotonici quando presuppongono solo 2 possibili risposte (SI/NO, M/F). Sono geografici quando fanno riferimento ad una territorialità che attiene nel luogo nel quale si verifica il fenomeno(regione, provincia). La modalità è la specificazione del carattere che può assumere con una serie infinita di modalità, è il modo in cui si manifesta. La frequenza è il numero che esprime quante volte si ripete una stessa modalità (quante volte quel carattere si ripete con quella