Storia contemporanea: dal Congresso di Vienna all'Italia repubblicana

Tutti gli eventi della nostra storia contemporanea dal Congresso di Vienna all'Italia repubblicana (30 pagine formato doc)

Appunto di kalanis

DAL CONGRESSO DI VIENNA ALL'ITALIA REPUBBLICANA

Il ritorno della rivoluzione.

I principi della Rivoluzione Francese, che nell’800 era una presenza ineludibile sia per chi la desiderava che per chi la temeva, rispondevano alle aspirazioni borghesi. La Rivoluzione era matrice comune di discorsi diversi.
Il Congresso di Vienna vuole restaurare il passato e riportare il modo all’ordine politico, sociale e culturale precedente la Grande Rivoluzione (conservatorismo politico). La carta europea territoriale e politica viene ridisegnata in base ad un equilibrio antirivoluzionario e agli interessi delle grandi dinastie.
C’è un bilanciamento delle influenze per evitare guerre e rivoluzioni; l’Inghilterra ottiene le isole del Mediterraneo, la Francia mantiene la sua potenza, la Russia ottiene la Finlandia e un po’ di Polonia ma viene creata una forte Prussia, che, come la Sardegna e i Paesi Bassi, doveva controllare la Francia e bloccare l’espansionismo russo. Le mire dell’Austria vengono indirizzata sui Balcani e l’Italia, i 39 stati tedeschi vengono uniti in una confederazione (lontana dall’essere uno Stato), debole perché aveva confini ”osmotici”, dopo qualche anno la Francia aveva già preso controllo di alcuni stati e la Prussia aveva fatto una lega doganale con altri. Anche l’Italia era stata spartita in 7 parti secondo la logica del compromesso, ma c’erano ostilità: verso i ceti sociali favoriti dai nuovi ordinamenti giuridici, verso l’Austria (da parte della Lombardia e Venezia), verso il Piemonte (da parte di Genova), verso la Chiesa (da parte di Parma e Piacenza) e verso Napoli (da parte della Sicilia).

IL CONGRESSO DI VIENNA: RIASSUNTO

Si doveva ridare credibilità a forme statali che erano state travolte dalla rivoluzionare: Mettenich (Austria) e Talleyrand (Francia) promossero il cosiddetto “compromesso della Restaurazione” (dare un che di rivoluzionario alla restaurazione).
La Santa Alleanza si trasforma da politica estera a politica interna europea.
Molti hanno esaltato il Congresso di Vienna, che ha garantito 100 anni di pace e lo sviluppo dell’economia capitalistica; in realtà la pace era costruita con miseria, insurrezioni e repressioni.
Hobsbawn definisce il periodo dal ‘750 all’850 “età della rivoluzione”:
I moti del ‘20-’21 si ispirano a principi di uguaglianza civile e liberalismo politico.
1820, Cadice: i soldati rifiutarono di imbarcarsi per la riconquista delle colonie in Sudamerica; anche Inghilterra e USA erano contrari all’intervento in Sudamerica (dottrina Monroe). I soldati rivolevano la costituzione del 1812 (liberale), sul modello della carta francese del 1791.
1820, Napoli: moto di militari che volevano una revisione costituzionale e parlamentare (ottenuta).
1821, Piemonte: movimento analogo per avere Carlo Alberto come Re d’Italia e liberare il Nord dall’Austria.
Nello stesso anno c’è l’unico moto sconfitto, in Portogallo.

Dal Congresso di Vienna alla Prima guerra mondiale

CONGRESSO DI VIENNA ITALIA

Ci furono poi interventi repressivi armati (secondo le idee di Metternich) a volte con l’aiuto di paesi dell’alleanza.
I nuovi caratteri dei moti del ‘20-’21 sono che:
-    partono dalle sette segrete
-    vogliono una costituzione modello Cadice
-    lottano contro il dispotismo
-    partecipano militari, ma anche borghesi, studenti, preti ecc.
-    si ispirano ai principi della Rivoluzione Francese.
Il movimento dell’indipendenza greca contro i turchi: prima ha il sostegno dei colti, poi anche delle grandi potenze (tranne l’Austria di Metternich) per motivi economici. Poi nel ’27, con la battaglia di Navarino, si formerà un povero regno di Grecia, sotto la tutela inglese.
Della Rivoluzione non si poteva parlare né scrivere, per non darle legittimità e storicizzazione; poi la mentalità cambiò.
1816: elezioni dopo lo scioglimento della chambre introuvable degli ultras, e desiderio di riaprire il discorso della Rivoluzione, non solo per la Francia ma per tutte le borghesie europee; la Rivoluzione aveva sconvolto tutto il continente.
1818: esce Considerazioni sui principali avvenimenti della Rivoluzione francese di Madame de Stael; parla dell’ emozione di una riscoperta in un’ottica liberal-moderata, che distingueva la prima fase delle Rivoluzione dalla seconda (quella del ‘92/’93, giacobina, delittuosa e deviata).
Anche Thiers scrive 10 volumi dove dice che l’unico retaggio accettabile è la fase moderata, cercando però anche di capire le ragioni del radicalismo giacobino.
Nel 1828 Buonarroti scrive un libro sulle idee del suo maestro Babeuf sulla società degli eguali e la cospirazione comunista del 1796, che diventerà la “Bibbia degli operai”.