Antonello da Messina: opere e stile
Le opere principali e lo stile di Antonello da Messina: riassunto sul pittore italiano del Quattrocento (1 pagine formato doc)
ANTONELLO DA MESSINA: OPERE E STILE
Antonello da Messina. Antonello da Messina è colui che per primo sperimenta la combinazione delle tecniche prospettiche con la cura meticolosa dei particolari di origine fiamminga.
Fu a Napoli che Antonello venne a contatto con opere fiamminghe, qui conobbe anche la tecnica della pittura ad olio. L’opera che meglio esprime le caratteristiche dell’arte di Antonello è la tavola con San Gerolamo nello Studio (1474).La piccola tavola mostra un interno gotico con volte ogivali e bifore. Al centro di un grande vano prospettico, San Gerolamo è nel suo studio, un ambiente all’interno di uno più vasto. A destra la prospettiva del pavimento a piastrelle è rafforzata da quella delle esili colonne sormontate da archi e volte che ci conducono verso i due vani aperti del fondo; a sinistra lo sguardo corre libero verso l’ampia finestra oltre la quale vi è un dolce paesaggio. Dall’attento studio degli uccelli in primo piano, del gatto e dei vasi nella porzione più avanzata della scatola dello studio, dei libri disposti sui ripiani, è un continuo intersecarsi di minuterie fiamminghe e spazialità prospettica italiana. Ma tutto è reso una cosa sola dalla luce che investe oggetti ed architettura.Antonello da Messina: vita e opere
ANTONELLO DA MESSINA, STILE
L’influenza della pittura nordica si nota dalla notevole capacita ritrattistica di Antonello da Messina. I soggetti sono rappresentati non più di profilo, ma di tre quarti conferendo al personaggio ritratto un aria interessante, viva e una personalità enigmatica. Tra il 1474 ed il 1476 la pittura di Antonello perviene al massimo della sua espressività. Con il San Sebastiano di Dresda l’artista associa alla monumentalità di una piazza veneziana quella della figura umana. San Sebastiano dal dolcissimo volto ovale, leggermente inclinato e dagli occhi rivolti al cielo, ha la stessa solidità delle architetture che gli fanno corona. La bellezza del suo corpo non è compromessa dalle ferite delle punte che lo trafiggono.
Non c’e contrazione dolorosa, i muscoli appaiono rilassati e su essi la luce scivola rendendo il corpo tornito allo stesso modo della colonna che poggia sul pavimento.
ANNUNCIATA, ANTONELLO DA MESSINA
La Vergine Annunciata di Palermo sintesi di spazio, luce, forma e colore è essenziale nella sua semplicità e puo’ riassumere tutta la grandezza di Antonello. Il leggio di legno s’incunea nello spazio dell’osservatore come se dovessero proteggere la vergine. La mano protesa di questa è sia un elemento prospettico sia un gesto imperioso che ci impedisce di avvicinarci. La Vergine Annunciata ammantata da un velo blu cobalto che si staglia contro un fondo scurissimo mostra il suo volto luminoso e dolce di una donna del sud.