24 dipinti di Klimt
Descrizione di 24 tra le opere più significative di Klimt. (17 pg - formato word) (0 pagine formato doc)
LE TRE ETA' DELLA DONNA LE TRE ETA' DELLA DONNA Dopo il clamoroso successo alla Biennale di Venezia del 1910, l'anno successivo l'arte di Klimt giunge a Roma in occasione delle roboanti celebrazioni del cinquantenario dell'Unità d'Italia, nell'ambito delle quali ha luogo, a Valle Giulia, una grande esposizione internazionale di Belle Arti organizzata in padiglioni dedicati ai vari paesi partecipanti.
Vincitore del primo premio, Klimt conosce a Roma un nuovo trionfo, cui contribuiscono non poco l'assai lodato padiglione austriaco progettato da Hoffmann in raffinate e semplificate forme classiche, e il sacrale allestimento delle tele nell'abside semicircolare che, come in un rituale percorso iniziatico, conclude il padiglione espositivo. È in questa occasione che lo Stato italiano acquista Le tre età della donna, nel quadro di una non troppo lungimirante politica di acquisizioni di opere d'arte straniere destinate ad arricchire le collezioni della Galleria d'arte moderna: assieme al dipinto di Klimt, che rappresenta la scelta migliore, e ad altre valide opere, come Oreste e le Erinni del celebrato von Stuck, si registra infatti una serie di incauti acquisti destinati, col tempo, a essere relegati nei depositi. Anche a Roma, come già a Venezia l'anno precedente, si levano voci discordi da parte della critica. Tra i commentatori più autorevoli e severi vi è Emilio Cecchi, che individua con acume la sostanziale duplicità dell'arte klimtiana: "Si prova l'impressione, nell'abside che a Klimt è stata dedicata, di camminare in un lembo tutto fiorito [Il bacio], sommerso dalla foga di una primavera che irrompe sotto un cielo d'oro. Ma, a un tratto ci si accorge di trovarsi in un cimitero [Vita e morte], per un sogghignare di teschi e qualche chiazza di macabri disfacimenti fra l'erba tutta stellata, sì che un diaccio funebre si mesce nell'aria colorata e festosa e la fa raggelare. Se non che, a un esame più attento, si vede che i teschi son di cartone e le anatomie di cera dipinta. Quest'arte che vuole essere pittura non è che vetreria e mosaico; vuole essere lirica immensa ed è ricamo, ed evoca le cose più grandi: la Morte, il Rimorso, l'Amore, tanto per trovare il pretesto di dire le più mediocri. È la pittura ricondotta nel caos". Tra le opere più note del "periodo d'oro" di Klimt, Le tre età affida il suo trasparente significato simbolico ai raffinati geometrismi decorativi che avvolgono le tre figure; la resa figurativa, forse un po' leziosa e scontata, è pienamente riscattata dallo straordinario fondo astratto, una vibrante superficie chiusa da un'ampia fascia nera nella quale si incastra il pullulante cromatismo della scena centrale. La figura della vecchia, analoga a quella che compare nella Giurisprudenza, è probabilmente ispirata a una nota opera di Rodin, La Bella Elmiera, che Klimt aveva assai apprezzato alla mostra dello scultore francese tenutasi alla Secessione viennese nel 1901. DANAE Nell'opera di un pittore dedito, come Klimt, alla celeb