Unitè d'habitation a Marsiglia: descrizione

Descrizione dell'Unitè d'habitation a Marsiglia, progettato da Le Corbusier (1 pagine formato pdf)

UNITE' D'HABITATION A MARSIGLIA: DESCRIZIONE

Le Corbusier «Unità di abitazione», Marsiglia.

Per combattere la grande crisi degli alloggi, nel 1945 il governo francese lancia un programma che prevede la costruzione di edifici popolari a sovvenzione statale. Il ministro della Ricostruzione e dell’Urbanistica, dimostrando di essere sensibile alle sfide dell’architettura moderna, commissiona a Le Corbusier la realizzazione, a Marsiglia, di uno di questi stabili. Da un punto di vista estetico non si può
certamente affermare che tale opera architettonica presenti richiami classicheggianti, né che ne segua i canoni.
L’Unità di abitazione infatti, si presenta come un aggregato di 330 appartamenti di 23 tipologie diverse disposti lungo un asse rettilineo.

Le Corbusier: riassunto breve


UNITE' D'HABITATION LE CORBUSIER

Per capire le motivazioni che possono spingere a considerarla come “esempio di classicismo” è necessario fare una breve premessa, per comprendere diversi fattori. In occasione di questo progetto, Le Corbusier coglie l’opportunità per concretizzare le sue idee in materia di architettura residenziale e di adoperarsi a sperimentare su quattro fronti: tecnica di costruzione, ricerca sociale, innovazione urbanistica e concezione dell’habitat. Ed è proprio in quest’ultimo punto
che sta la chiave del pensiero classico, modernamente applicata.

Le Corbusier: opere e strutture


UNITE' D'HABITATION INTERNI

Il desiderio di cogliere l’equilibrio delle forme, l’armonia degli spazi e dei volumi era già una meta che egli si era posto fin da giovane. Si era interessato prestissimo al problema dei “tracciati regolatori”, per comprendere la composizione dell’architettura antica e ordinare le facciate delle sue case puriste. Nel 1943 elaborò una griglia di misure armoniche, il Modulor, per stabilire una serie di grandezze articolate fra loro dalla sezione aurea. Tutto questo non rappresentava un mero esercizio di empirismo, qualcosa di astratto puramente su base matematica come la serie di numeri armonici stilata da Fibonacci nel XIII secolo, ma uno studio ragionato sull’importanza di definire lo spazio intorno all’uomo.