L'arte egiziana: i caratteri fondamentali
I caratteri fondamentali dell'arte egiziana. La civiltà egiziana si sviluppò in un ampio periodo storico, dal IV millennio al VI secolo a.C. Appunti sull'Arte egiziana con foto (3 pagine formato doc)
L'arte Egiziana L'arte Egiziana La civiltà egiziana si sviluppò in un ampio periodo storico, dal IV millennio al VI secolo a.C.
Verso il 2850 a.C. il territorio dell'Egitto, inizialmente diviso in due grandi Regni, venne unificato da re Menes, che stabilì la capitale a Tinis, nel Medio Egitto. A partire da questo momento, la storia della civiltà egiziana si suole dividere in quattro periodi: - Regno Antico (2850-2050 a.C.): la capitale, da Tinis, viene spostata a Menfi, nel Basso Egitto; - Regno Medio (2050-1580 a.C.): durante il quale la capitale è Tebe, nell'Alto Egitto; - Regno Nuovo (1580-663 a.C.): detto anche «secondo periodo tebano» perché la capitale è ancora Tebe. Durante questo periodo, lungo circa nove secoli, la civiltà egiziana raggiunse il massimo del suo splendore ed entrò in contatto con i popoli dell'Oriente. - Bassa epoca (663-525 a.C.): detta anche «periodo saitico» perché la capitale è Sais, sul delta del Nilo. Nel 525 a.C. il re persiano Cambise invase l'Egitto. Nonostante la conquista straniera, la cultura egiziana continuò a manifestare, ancora per lungo tempo, i suoi modi espressivi tradizionali. ____________________________________________________________________________________ ARTE : CONOSCENZE DI BASE La cultura egiziana ha lasciato testimonianze di un'arte assolutamente originale perché il territorio in cui si sviluppa, chiuso fra deserti e mare, impedì per lungo tempo i contatti con le altre civiltà. Tali testimonianze riguardano soprattutto grandiose costruzioni funerarie (tombe riunite in necropoli, piramidi) e monumentali templi, caratterizzati dall'uso di altissime colonne, con capitelli dalle forme assai varie, spesso ispirate ad elementi naturali, quali foglie e fiori. L'arte egiziana è l'espressione di uno Stato organizzato assai rigidamente. A capo di ogni cosa è il Faraone, sovrano e sommo sacerdote, dio in terra ed assunto fra gli dei dopo la morte. Accanto a lui, la casta sacerdotale è la più privilegiata e potente. L'arte egiziana, quasi sempre commissionata dall'autorità politica e religiosa, deve glorificare attraverso imponenti edifici la divinità e il faraone, incutere nel popolo rispetto sacro e venerazione per una classe politica forte e immutabile nel tempo. L'artista è un artigiano anonimo, spesso uno schiavo che non può esprimersi liberamente, ma obbedisce a precise disposizioni imposte dall'alto. Se il popolo può ammirare le grandi costruzioni, simbolo di potere sul territorio, pittura e scultura si trovano soprattutto in ambienti destinati alle classi che detengono questo potere. Le figure frontali e composte sono atteggiate rispettosamente nei confronti dell'osservatore che non può che essere un principe, un sacerdote, una divinità. Rigidezza e frontalità, quindi, dipendono da una volontà precisa e non da incapacità di rappresentazione; non mancano esempi molto significativi dell'abilità dell'artista di ritrarre con naturalismo scene di vita quotidiana, piante ed animali. ____________________