Basilica Romanica

Relazione sulla Basilica di S. Piero a Grado, Pisa. ( 4 pag - formato word ) (0 pagine formato doc)

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La basilica di San Piero a Grado La basilica di San Piero a Grado Le origini, la fondazione, la leggenda di San Pietro La Basilica di San Piero da Grado sorge a pochi chilometri da Pisa in direzione del mare, in un'area anticamente lambita dalle acque dell'Arno.
In epoca romana e medievale il fiume seguiva infatti un corso diverso dal­l'attuale: una volta uscito dalla città, piegava verso sud - ovest attraver­sando una vasta area paludosa, per poi sfociare in prossimità dell'odier­na Livorno, tra le località di Stagno e S. Stefano ai Lupi. L'agevole na­vigabilità delle sue acque consentì la presenza in questo tratto compre­so fra la costa e la città di numerosi punti di sbarco; tra essi il più im­portante era certamente quello di San Piero: della sua funzione resta me­moria nello specifico toponimo Grado, dal latino gradus, cioè scalo. Anche la fondazione della basilica è tradizionalmente connessa alla sua posizione in prossimità delle acque.
In particolare, essa si lega alla leg­gendaria notizia dello sbarco di San Pietro. In questo luogo l'Apostolo sarebbe infatti approdato durante un naufragio nel suo viaggio da An­tiochia a Roma, negli anni 42-44 d.C.: qui avrebbe eretto un altare in pietra e celebrato la Messa, per poi riprendere il cammino con i propri discepoli. Nonostante la scarsa attendibilità storica della narrazione, tra­dita da fonti perdute riportate dal Muratori e comunque non più antica del VII-VIII secolo, è indubbio che San Piero costituì un centro di cul­to importante sin da epoca molto antica: sia per la posizione prossima al Porto Pisano e per la conseguente funzione strategica di controllo del territorio, sia per l'afflusso dei pellegrini richiamati dalla venerabilità del luogo. Della basilica si ha infatti una prima menzione documentaria sin dall'anno 375: si tratta della più antica attestazione di edifici paleo­cristiani nel territorio pisano. Scavi archeologici condotti a più riprese dall'inizio del secolo all'interno dell'edificio hanno confermato la pre­coce esistenza di un centro culturale, ponendo in luce le fondazioni, an­cora visibili, di un primitivo sacrario paleocristiano databile al IV seco­lo circa, a sua volta probabilmente eretto su una costruzione civile tar­doromana, una villa o forse anche una serie di ambienti adibiti a ma­gazzini portuali. Si è così venuta delineando la complessa stratificazio­ne edilizia dell'edificio che, sia per lo straordinario nucleo di testimo­nianze archeologiche che conserva, sia per il carattere paradigmatico delle sue componenti architettoniche e decorative, costituisce una testi­monianza di singolare rilievo nel panorama delle costruzioni ecclesia­stiche pisane. Gli scavi, i ritrovamenti archeologici e le diverse fasi costruttive della basilica I resti affioranti all'interno della basilica, in corrispondenza del grane ciborio gotico situato nella metà occidentale della navata centrale - punto in cui tradizionalmente si voleva essere stato edificato l'altare dall'Apostolo Piet