Dal Beato Angelico al Botticelli
Descrizione con alcune immagini delle opere più importanti del primo rinascimento artistico (6 pagine formato doc)
1) Tabernacolo
annunciazione e adorazione dei magi (Beato Angelico) Al 1424 risale,
forse, il tabernacolo con l' "Annunciazione" e l' "Adorazione
dei magi".
2) Annunciazione (Beato angelico) Il dipinto di cui parliamo raffigura l'Annunciazione, episodio tratto dal Vangelo di Luca, quando l'angelo Gabriele va dalla Madonna e le annuncia che partorirà il Messia; il pittore ha fermato l'attenzione nel momento in cui l'angelo è appena arrivato e si inginocchia per salutare la Vergine, che a sua volta rimane turbata dall'improvvisa apparizione. Al tempo l'iconografia prevedeva diverse possibilità per dipingere quest'episodio, ovvero si potevano rappresentare i diversi momenti dell'avvenimento, che convenzionalmente erano cinque, in questo caso l'Angelico ha immortalato, come abbiamo visto, il primo.
L'affresco è situato in un corridoio del convento, e per come è strutturato sembra una finestra che si apre su una scena reale, con personaggi veri, o così almeno doveva apparire agli occhi dei frati, che erano molto meno smaliziati di quelli di un osservatore moderno; l'impressione di verosimiglianza è accentuata anche dalle architetture dipinte (colonne, volte, archi) che riprendono esattamente quelle realizzate da Michelozzo per il convento. Scopo dei dipinti infatti era certamente quello di illustrare le scene sacre, ma soprattutto doveva aiutare il religioso a "rivivere" la scena nella sua meditazione, doveva facilitarlo nella preghiera; esistevano al tempo infatti dei veri e propri manuali che insegnavano l'orazione e che consigliavano di formarsi delle immagini mentali.
L'opera rientra pienamente nel Rinascimento fiorentino, per la prospettiva e la esatta definizione dello spazio, che si può definire senza dubbio illusionistico, la scena è quasi simmetrica, e l'inserimento dei due personaggi in due arcate contigue ricorda le ante di un polittico. Le posture sono estremamente naturali e spontanee, mentre tutto all'interno del dipinto contribuisce a creare un'atmosfera pacata e meditativa, accentuata probabilmente dal bel giardino alla sinistra del dipinto.
E' probabile che il luogo abbia influenzato le scelte dell'artista, nel senso che essendo destinata ad un convento, l'opera dà un'impressione di sobrietà, di pacatezza, di rigore come si può notare dalla compostezza delle figure e dai colori tenui e dagli abiti molto semplici, mentre vi sono altri esempi di Annunciazioni dell'Angelico in cui prevalgono i colori vivaci, i vestiti sfarzosi e ricchi di decorazioni, ed in generale rendono all'osservatore tutt'altra impressione.
In esso, spiccano ancora forti elementi gotici. Una
certa bidimensionalità e la ricchezza dell'ornamento della
cuspide suggeriscono un richiamo alla pittura medievale, più
senese che fiorentina. Eppure, le figure hanno un loro sviluppo
volumetrico importante, carattere decisamente rinascimentale.2) Annunciazione (Beato angelico) Il dipinto di cui parliamo raffigura l'Annunciazione, episodio tratto dal Vangelo di Luca, quando l'angelo Gabriele va dalla Madonna e le annuncia che partorirà il Messia; il pittore ha fermato l'attenzione nel momento in cui l'angelo è appena arrivato e si inginocchia per salutare la Vergine, che a sua volta rimane turbata dall'improvvisa apparizione. Al tempo l'iconografia prevedeva diverse possibilità per dipingere quest'episodio, ovvero si potevano rappresentare i diversi momenti dell'avvenimento, che convenzionalmente erano cinque, in questo caso l'Angelico ha immortalato, come abbiamo visto, il primo.
L'affresco è situato in un corridoio del convento, e per come è strutturato sembra una finestra che si apre su una scena reale, con personaggi veri, o così almeno doveva apparire agli occhi dei frati, che erano molto meno smaliziati di quelli di un osservatore moderno; l'impressione di verosimiglianza è accentuata anche dalle architetture dipinte (colonne, volte, archi) che riprendono esattamente quelle realizzate da Michelozzo per il convento. Scopo dei dipinti infatti era certamente quello di illustrare le scene sacre, ma soprattutto doveva aiutare il religioso a "rivivere" la scena nella sua meditazione, doveva facilitarlo nella preghiera; esistevano al tempo infatti dei veri e propri manuali che insegnavano l'orazione e che consigliavano di formarsi delle immagini mentali.
L'opera rientra pienamente nel Rinascimento fiorentino, per la prospettiva e la esatta definizione dello spazio, che si può definire senza dubbio illusionistico, la scena è quasi simmetrica, e l'inserimento dei due personaggi in due arcate contigue ricorda le ante di un polittico. Le posture sono estremamente naturali e spontanee, mentre tutto all'interno del dipinto contribuisce a creare un'atmosfera pacata e meditativa, accentuata probabilmente dal bel giardino alla sinistra del dipinto.
E' probabile che il luogo abbia influenzato le scelte dell'artista, nel senso che essendo destinata ad un convento, l'opera dà un'impressione di sobrietà, di pacatezza, di rigore come si può notare dalla compostezza delle figure e dai colori tenui e dagli abiti molto semplici, mentre vi sono altri esempi di Annunciazioni dell'Angelico in cui prevalgono i colori vivaci, i vestiti sfarzosi e ricchi di decorazioni, ed in generale rendono all'osservatore tutt'altra impressione.