Borromini: le opere principali

Breve descrizione delle opere principali di Francesco Borromini (2 pagine formato doc)

Appunto di biteego

BORROMINI: OPERE PRINCIPALI

Borromini: opere.

Opposto di Bernini, mondano ed estroverso, chiuso e nevrotico, si reca a Roma intorno al 1620 – primo lavoro di scalpellino a Roma – l’architetto Carlo Maderno gli affida l’esecuzione dei disegni di architetture della basilica – Borromini deve affrontare il rapporto diretto con Bernini con cui lavorò al baldacchino di s. Pietro – nel 1642 nominato architetto dell’archiginnasio romano, ebbe l’incarico di costruire la chiesa di s.
Ivo alla Sapienza: come s. Carlo alle 4 fontane Borromini ricorre a triangolo equilatero simbolo della Trinità – compenetrazione di due triangoli dà vita a pianta esagonale e stella senza precedenti – spazio della cappella scandito da sequenza di giganteschi pilastri che costituiscono l’andamento del perimetro che si alterna con ampie concavità a brevi convessità – la cupola replica la medesima forma ed è avvolta da un ampio tamburo convesso, una piramide vibrante a gradini – c’è un cortile porticato cinquecentesco.

Borromini: riassunto

BORROMINI ARTE

Oratorio dei Filippini: committenti di Borromini appartenevano a ordini religiosi che avevano una concezione semplice e austera – Borromini distribuisce i vari ambienti: oratorio sacrestia e biblioteca in base a criteri di funzionalità – la facciata riassume le novità dello stile di Borromini – il corpo principale è suddiviso in 5 settori da paraste disposte su pianta concava – collegio de propaganda fide: l’artista tiene qui conto della collocazione urbanistica dell’edificio: la stretta via di propaganda fide conferisce un tono drammatico al forte plasticismo della facciata, impostata su un ordine di paraste che si elevano da terra al cornicione – parte centrale ha un arretramento concavo.

BORROMINI OPERE RIASSUNTO

Realizza anche la facciata di s. Agnese  ----  s. Carlo alle 4 fontane: nel chiostro un ritmo dinamico è ottenuto dalle colonne abbinate e legate da un cornicione uniforme che da continuità al movimento, gli angoli sono sostituiti da curvature convesse che danno fluidità spaziale – nel progetto Borromini ricorre al metodo medievale della triangolazione – la pianta è ellittica e risulta da due triangoli equilateri con le basi che combaciano con l’asse trasversale – all’interno della chiesa effetto di compressione e dilatazione della spazio dato dall’ondulazione del cornicione – le colonne sono di un unico ordine e dello stesso colore delle pareti – si susseguono piani convessi e concavi in cui si aprono 4 grandi nicchie – la cupola non è innestata sul corpo della chiesa ma è raccordata da una zona di transizione a pennacchi – nella facciata ordine piccolo e gigante ed è distinta in due parti( superiore e inferiore – la decorazione plastica si fonde con l’architettura – la nicchia centrale con la figura di san Carlo è l’episodio più caratteristico.