Botticelli, analisi opere
La fortezza, Adorazione dei Magi, La primavera, La nascita di Venere, La calunnia di Apelle e Natività mistica. Analisi opere di Botticelli (2 pagine formato doc)
BOTTICELLI, ANALISI OPERE
Botticelli figura in quadro storico propizio. È difatti il periodo, soprattutto a Firenze, del mecenatismo, per cui le signorie si circondano di intellettuali. Famosissimo signore di Firenze (anche lui intellettuale) fu Lorenzo de Medici, che accolse i filosofi greci fuggiti dopo la presa di Costantinopoli. Per questo motivo, nasce una filosofia rinascimentale che fonde le idee platoniche alla dottrina cristiana, dando origine al neoplatonismo, filosofia che influenza fortemente Botticelli da giovane. Secondo questa filosofia, esistevano più realtà divise in strati. La materia rappresentava ciò che di più è infimo, istintivo, il puro spirito l’elevazione dell’anima. Essendo l’uomo una mediazione tra materia e spirito, ha libero arbitrio di scegliere cosa divenire. Motore del mondo è l’amore detto proprio platonico. La filosofia neoplatonica influenza molto Botticelli, nato nel 1445, protagonista della seconda rivoluzione rinascimentale. La sua formazione vede lavori della bottega di Lippi, di Pollaiolo e di Verrocchio. Il suo stile innovativo utilizza la linea più o meno incisiva per dare volume e profondità.La fortezza. Dipinto del 1470, viene commissionato dal Tribunale dell’arte della mercanzia. Egli utilizza un espediente gotico in una raffigurazione rinascimentale, al fine di conferire eleganza alla figura seduta. La linea che però segue le vesti e le mani è nervosa, difatti la figura regge nervosamente uno scettro in mano. Notiamo il forte decorativismo del trono, che regge la solida figura riccamente vestita.
La nascita di Venere di Botticelli: analisi, descrizione e significato dell'opera
OPERE BOTTICELLI UFFIZI: ADORAZIONE DEI MAGI
Adorazione dei Magi. Viene commissionato nel 1475 da Pierfrancesco de Medici (cugino di Lorenzo). In apparenza sembrerebbe un dipinto sacro, ma osservando meglio noteremo la presenza di tutta la famiglia dè Medici, come se fosse un foto di famiglia e i de’ Medici fossero parte della corte celeste. La vergine divide due gruppi di persone, al suo cospetto c’è Cosimo de’ Medici, capostipite della famiglia. Sono tutti vestiti con abiti sontuosi, perché è un dipinto auto celebrativo. L’idealizzazione rende una povera capanna in un’ordinata tettoia inserita in un tempio classico (sulla sinistra). L’equilibrio viene dato dai due gruppi che si aprono proprio di fronte a noi, mentre la linea incisiva e il colore vivace mira a far risaltare le figure.
La nascita di Venere: descrizione del quadro di Botticelli
PRIMAVERA BOTTICELLI ANALISI DELL'OPERA
La Primavera. È la traduzione in immagini del concetto neoplatonico di amore, e viene ancora una volta commissionato da Pierfrancesco. I personaggi non sono altro che allegorie, o nascondono un forte significato simbolico. Da destra notiamo Zefiro, il venticello primaverile, che cerca di abbracciare Cloris, una ninfa. Questa poi si trasforma in Flora, la primavera. Al centro vi è la Venere, dunque le tre grazie e Mercurio con in mano il caluceo che scaccia ne nubi, in alto c’è Eros. Il centro prospettico del quadro, Venere, è anche il suo centro idealistico: come abbiamo detto, è l’amore il motore del mondo. Il giardino, colorato e pieno di fiori e frutti, rappresenta l’età dell’oro. L’armonia e la grazia viene data attraverso una linea sinuosa e alla dolcezza delle linee e dei colori. L’equilibrio compositivo vede un gruppo di tre alternato ad una figura sola, come il movimento alla stasi. Anche Botticelli come Piero utilizza un rimo coloristico, ma a gruppi.
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VENERE BOTTICELLI ANALISI
La nascita di Venere. Secondo il mito, Venere sarebbe nata dalla spuma del mare. A sinistra, ritroviamo Zefiro e Cloris, a sinistra Elora, al centro la Venere nuda. Committente, Pierfranscesco. Ancora una volta il filtro con cui si legge l’opera è quello del neoplatonismo. Vi sono notevoli stilizzazioni, come per il mare ed il cielo. Questo è il primo segnare del lento incrinarsi delle certezze dell’artista, che viene pian piano influenzato e rimane colpito dalle idee dell’abile Savonarola, contrario al Neoplatonismo.