Artisti del 500: Bramante, Michelangelo, Leonardo e Raffaello
Riassunto breve sui quattro pilastri del Rinascimento italiano: Bramante, Michelangelo, Leonardo e Raffaello (7 pagine formato doc)
ARTISTI DEL 500: BRAMANTE
Bramante. nato a Urbino nel 1444, nel 1478 era già a Milano in stretti rapporti con Leonardo.
Nel 1499, durante il pontificato di Giulio II, potè iniziare le sue maestose opere architettoniche che cambiarono Roma dando l'avvio all'architettura del Cinquecento. Morì a Roma nel 1514.Disegno: tenendo presente la pittura prospettica di Piero della Francesca e la classicità dell'Alberti, Bramante darà molta attenzione anche anche alla resa anatomica , come si può notare ad esempio nel Nudo Maschile. Qui, il corpo segue un moto di avvitamento (dal basso all'alto e da sinistra a destra), utilizza il chiaroscuro.
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ARTE DEL 500: LE OPERE
Cristo alla Colonna. Dipinto attorno al 1490 per l'Abbazia di Chiaravalle, risulta straordinariamente reaslistico.
In un interno classicheggiante, Cristo è descritto alla maniera fiamminga, infatti è molto realistico e carico di minuziosi particolari, notevole il trattamento di pelle e muscoli in tensione e con evidenza le vene. Bramante apporta molte ombre che rendono meglio la modellazione anatomica, che rivela un corpo perfettamente classico nelle proporzioni.Alle sue spalle, oltre la finistra, è dipinto un paesaggio con rocce e acque in modo minuzioso, mentre sulla finestra poggia un calice d'oro.Santa Maria presso San Satiro. 1482-1486. Prospettica, o meglio illusionistica è la pittura di Bramante del finto coro nella chiesa Milanese di S.Maria presso S.Satiro. L'edificio è composto di 3 navate e 1 transetto (hanno copertura a botte), mentre una cupola emisferica cassettonata all'interno di un tiburio copre la crociera nel punto di intersezione tra corpo longitudinale e transetto. La mancanza di spazio, dovuta alla presenza di una strada in corrispondenza del lato del transetto, costrinsero Bramante a creare un finto coro che razionalizzasse la struttura. Dunque in uno spazio di 90 centimentri Bramante servendosi dell'illusione prospettica , modellata con lo stuco sull'esempio dello Stiacciato donatelliano, ricava un coro a 3 arcate con un'ampia volta a botte. Contribuiscono alla “realisticità” gli ori luminosi, gli azzurri fregi e il cotto.
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PITTORI DEL RINASCIMENTO
Tribuna della Chiesa di S.Maria delle Grazie. Questo è l'esempio del mutamento di indirizzo che ebbe Bramante, che iniziò a prediligere forme architettoniche possenti e classiche, sulla base del trattato di Vitruvio e degli edifici dell'antichità classica e tardo-antichi milanesi.
Secondo le intenzioni di Ludovico Sforza avrebbe dovuto assumere anche le funzioni di chiesa palatina, mentre la sua tribuna – e in specie il coro – quelle di mausoleo dinastico della famiglia Sforza. Come si può vedere bene dall’interno e dalla pianta, egli concepisce la tribuna come uno spazio cubico, delimitato da quattro poderosi arconi a tutto sesto, culminante con una grande cupola emisferica, a sedici spicchi. Ad esso è collegata una “scarsella” di pianta ugualmente cubica ma di dimensioni più ridotte, coperta da volta a ombrello. La tribuna venne completata dopo la partenza di Bramante; questo si può notare dalla contrapposizione tra l'ordine geometrico tipicamente rinascimentale e l'eccesso di decorazioni tipicamente lombardo, realizzate successivamente.
Pittura rinascimentale: caratteristiche
ARTISTI DEL 500: LEONARDO DA VINCI
Leonardo Da Vinci. (Vinci, 1452) Si formò a Firenze alla bottega del Verrocchio, quando divenne pittore indipendente si trasferì a Milano, presso Ludovico il Moro. Nel 1513 si trasferisce a Roma e nel 1517 definitivamente in Francia, dove morì nel 1519.
Leonardo incarna la figura dell'artista scienziato: per lui l'arte è un momento di indagine, di speculazione. Le opere incompiute mostrano come l'arte sia un mezzo, e non un fine. Studiò l'anatomia, le relazioni delle tensioni muscolari (fu il primo a studiarla direttamente sui cadaveri, non conoscendo greco e latino). Nonostante questa barriera, Leonardo credeva nello studio diretto dato dall'esperienza, e in base a ciò e non agli scritti antichi a cui non aveva accesso, si interessò di molte discipline, dalla botanica, alla zoologia, all'astronomia e alla meccanica.