Storia della Cappella Sistina: Volta e Giudizio universale
Breve storia della Cappella Sistina: le fasi di restauro, la Volta e descrizione del Giudizio Universale di Michelangelo (3 pagine formato doc)
STORIA DELLA CAPPELLA SISTINA: VOLTA E GIUDIZIO UNIVERSALE
Storia e restauro della Cappella Sistina. Papa Niccolò III nel 1277, iniziò i lavori di costruzione della Cappella Magna. Nel 1471 Sisto IV decise di ristrutturare l'edificio e di ribattezzarlo "Cappella Sistina". Nel 1481 furono contattati, con l'incarico di decorare le pareti laterali, Rosselli, Botticelli, Ghirlandaio, Signorelli e Perugino. Nel 1506 Giulio II, assieme a Donato Bramante, decise di affidare a Michelangelo la nuova decorazione della volta; lo richiamò a Roma dopo l'improvvisa partenza e la rottura tra l'artista e il papa in seguito al rifiuto di quest'ultimo di pagare una somma troppo elevata per la sepoltura.
Michelangelo, accettò l'incarico, pur dichiarandosi poco esperto di pittura. Nel 1515 Leone X commissionò a Raffaello i cartoni per gli arazzi. Nel 1533 papa Clemente VII richiamò a Roma Michelangelo incaricandolo di dipingere il Giudizio Universale sulla parete dietro l'altare. Sulla parete d'ingresso il Buonarroti avrebbe dovuto affrescare una Resurrezione, ma non diede mai inizio a quest'ultima grandiosa opera.Cappella Sistina, Giudizio univesale: descrizione e analisi opera
CHI HA DIPINTO LA CAPPELLA SISTINA
Dopo il 1541 non vi furono altri interventi, se si eccettua la grottesca vestizione dei nudi michelangioleschi dipinta da Michele da Volterra, come da ordine del papa in seguito al Concilio di Trento, che sancì la non-tollerabilità di simili oscenità in un luogo sacro.
Nell'ultimo decennio l'intero ciclo pittorico della Cappella Sistina è stato sottoposto ad un'accurata opera di restauro; in particolare la ripulitura dei dipinti ha riportato alla luce la lucentezza e la particolare intensità dei colori.
CAPPELLA SISTINA MICHELANGELO GIUDIZIO UNIVERSALE
Le pareti laterali della Cappella Sistina. La Cappella Sistina è un'aula rettangolare (41m x13,5 m), e le sue dimensioni sono riconducibili a quelle del tempio di Salomone. Tre marcapiani suddividono in quattro livelli le pareti, affrescate a partire dal 1482, da Perugino, Botticelli, Signorelli, Ghirlandaio e Rosselli. Al livello più basso sono dipinte delle finte cortine di stoffa, opera di Raffaello (1515); al livello superiore vi sono due serie di affreschi con le Storie di Mosè e le Storie di Cristo (Testamento di Mosè del Signorelli, Punizione dei figli di Qorah del Botticelli, Discesa dal monte Sinai del Rosselli, Passaggio del Mar Rosso del Ghirlandaio, Prove di Mosè del Botticelli, Partenza di Mosè del Perugino, Battesimo di Gesù del Perugino e del Pinturicchio, Prove di Gesù del Botticelli, Vocazione dei primi apostoli del Ghirlandaio, Discorso della montagna del Rosselli, Consegna delle chiavi del Signorelli e del Perugino, Ultima cena del Rosselli) . Più sopra vi è una galleria con i ritratti dei Pontefici, tra le finestre. Il programma decorativo del 1480-1483 celebrava il ruolo storico, politico e giuridico della Chiesa; infatti gli affreschi simboleggiavano l'autorità papale sugli antagonisti interni alla Chiesa (es. La punizione dei ribelli di Botticelli), la sua superiorità sul potere laico (Consegna delle Chiavi) e che l'autorità papale si fonda sul potere temporale.
CAPPELLA SISTINA: VOLTA
La volta della Cappella Sistina (1508-1512). Michelangelo si libera da ogni legame con le consuetudini tradizionali e concepisce quello che può essere considerato il più grandioso ciclo di affreschi dell'arte occidentale. Gli affreschi della volta sono concepiti come una colossale struttura architettonica popolata di figure monumentali, nudi virili e scene figurate. L'ampia volta a botte ribassata è stata dotata di un mirabile impianto architettonico attraverso la tecnica della quadratura ; infatti Michelangelo ha sostituito gli antichi affreschi (cielo stellato) con una falsa architettura dipinta attraverso cinque grandi archi che attraversano la volta con una curva più tesa e profonda di quella reale...
CAPPELLA SISTINA: GIUDIZIO UNIVERSALE
Il Giudizio universale nella Cappella sistina. Papa Paolo III richiamò a Roma Michelangelo nel 1536 e lo incaricò di dipingere sulla parete dietro l'altare, il Giudizio Universale, come specchio della difficile situazione in cui versava la Chiesa, spaccata tra le istanze di Riforma e i propositi riformistici di Controriforma. Il tema storico di questo straordinario affresco è la visione apocalittica del drammatico scontro tra bene e male. E' una scena unica, senza prefissate suddivisioni in riquadri o episodi isolati. La parete è lievemente inclinata verso l'osservatore. Il Giudizio sembra estraniarsi totalmente dalla volta, per il particolare schema organizzativo, per il gigantismo generale delle figure e per l'assoluto dinamismo. Infatti lo stile è più immaterico, con una sintassi più barocca. Il concetto mistico è espresso da un'eccezionale dinamismo, da assoluta vitalità e carnalità.