Come creare un affresco: tecnica e materiali

Tecnica e materiali per creare un affresco (2 pagine formato doc)

Appunto di lafatinatartina

COME CREARE UN AFFRESCO

L’Affresco. Per la pittura murale la tecnica principale è quella dell’affresco.

Il principio che ne sta alla base è quello di fermare il colore, intriso nell’intonaco ancora umido, usando la carbonatazione della calce,cioè quando la calce dell’intonaco combinandosi con i gas dell’aria si è trasformata in carbonato di calcio, diventando una superficie compatta di consistenza marmorea, che chiude in sè il colore. Perché tale processo possa avvenire con buoni risultati, l’essiccazione dell’affresco (cioè l’eliminazione dell’acqua) debba avvenire lentamente e uniformemente.
Tuttavia carattere dell’esecuzione dell’affresco è la rapidità. In caso di pentimento bisogna raschiare subito o ancor meglio sostituire lo strato di intonaco. Il muro deve essere di pietra o di mattoni, ma non misto perché porterebbe diversificazioni sull’affresco. Inoltre deve essere esente da umidità.

La storia dell'affresco

AFFRESCO TECNICA E MATERIALI

Come deve essere la composizione dell’intonaco? strato di arriccio (-> calce grassa e sabbia a grana grossa, con l’acqua) il composto va lavorato a lungo e lo spessore è di circa 1 cm.
va steso uno strato di tonachino o intonachino (-> sabbia fine, polvere di marmo e calce) viene applicato sull’arriccio preventivamente inumidito. Il monachino deve essere ben umido e restare tale per tutto il corso del lavoro, per cui si può applicare sul muro solo la superficie che verrà colorata durante la giornata. Almeno per tutto il 1200 si lavora per pontate (cioè le zone secondo l’impalcatura). Capitava quindi che si eseguissero grandi composizioni lasciando la figura a metà, poiché la parte inferiore, per esempio, veniva compiuta quando si fosse abbassato il ponte. Le zone dell’affresco seguono quindi andamenti rettangolari e non i contorni delle figure.

Affresco: tecnica e materiali

TECNICA PITTORICA DELL'AFFRESCO

In Italia fra 1200 e 1300 soprattutto grazie a Giotto si arriva a una sostanziale innovazione: “il procedere per graduature” nell’applicare l’intonaco e l’uso della SINOPIA (da SINOPE – città dell’Asia Minore) la sinopia è un disegno preparato in terra rossa fatto sull’arriccio, consentiva una prova generale dell’esito dell’affresco e una precisa delimitazione degli spazi da carpire con il tonachino della giornata. Sopra la sinopia andava steso l’intonachino che lasciava parzialmente trasparire il disegno sottostante. Su quest’ultimo strato la traccia della sinopia poteva essere riportata con incisioni a stilo e il disegno realizzato veniva riempito con un misto di colori detto verdaccio (ocra scura, nero, bianco di calce e cinabrese) soprattutto per gli incarnati; oppure in ocra gialla o ancora in sinopia (terra rossa).
Nel 1400 la necessità di realizzare le immagini seguendo la costruzione prospettica, che non permetteva variazioni all’improvviso, segna il progressivo scomparire della sinopia come progettazione sul luogo dell’affresco, per cedere all’uso dello spolvero e poi del cartone. Era dunque più fedele il passaggio dalla preparazione all’esecuzione, dato che la sinopia scompariva parzialmente sotto il tonachino.