Masolino da Panicale

Appunto sulla biografia e le opere di Masolino. Confronto con Masaccio (file.doc, 2 pag) (0 pagine formato doc)

Appunto di miryam84
Masolino da Panicale, Tommaso di Cristoforo Fini, detto, pittore (Panicale, S Masolino da Panicate Masolino da Panicale, Tommaso di Cristoforo Fini, detto, pittore (Panicale, S.
Giovanni Valdarno, ca 1383 - ca 1447). Fu forse allievo di G. Starnina (G. Vasari) e collaboratore di L. Ghiberti. L'opera di Masolino si svolse tra gotico internazionale e rinascimento. Opere principali. Madonna dell'Umiltà (1423, Brema, Kunsthalle); polittico della Madonna della Neve (1428, smembrato tra le Gallerie di Capodimonte di Napoli, la National Gallery di Londra e il Museo di Filadelfia); affreschi della collegiata (1425) e del battistero di Castiglione Olona (1435). La collaborazione con Masaccio, se agì come stimolo ad approfondire tematiche rinascimentali, non ne alterò tuttavia l'ispirazione poeticamente fiabesca e cortese.
S. Anna Metterza (1424-25, Firenze, Uffizi); affreschi (cappella Brancacci e chiesa di S. Maria del Carmine a Firenze; cappella di S. Caterina in S. Clemente a Roma).La tradizione lo vuole maestro di Masaccio questo però viene messo in discussione perché tra i due c'è una differenza sostanziale , Masolino è un pittore con ascendenze tardo-gotiche che solo quando inizia a lavorare con Masaccio acquisisce, rispetto alla tenera eleganza delle opere precedenti, maggior vigore, una più accentuata semplificazione delle forme e un'adesione alle leggi prospettiche rinascimentali mentre Masaccio è un pittore aderisce completamente alle leggi prospettiche rinascimentali. E' più probabile però che i due pittori abbiano lavorato insieme per ragioni pratiche. In realtà l'ipotesi ,che Masaccio fosse ritenuto allievo di Masolino suo conterraneo, è piuttosto dubbia. Infatti Masaccio risulta essere presente già nel 1417 a Firenze, dove aveva stretto amicizia con Brunelleschi e Donatello, e dove, sulla base delle loro conquiste , nitidezza spaziale e forza plastica, aveva condotto una rilettura di Giotto, sentito affine sia per la sintesi volumetrica, sia per la tempra dei personaggi. Il distacco tra i due pittori si dichiara con estrema evidenza confrontando il Peccato Originale di Masolino e la Cacciata dei Progenitori di Masaccio. Le figure di Masolino possiedono una morbida consistenza e la perfezione del corpo richiama alla memoria gli stereotipi greci. Non occupano uno spazio preciso e c'è solamente un appoggio sul terreno, il modellato e il chiaro scuro non dipendono da una fonte di luce definita: sono gli stessi corpi che paiono emanare chiarore. I rapporti tra le figure di Adamo sono governati dal ritmo e i volti generici non esprimono alcun preciso sentimento. Per quanto riguarda lo sfondo non c'è una profondità a determinare il luogo, c'è solo la presenza di un albero ( il melo) sul cui tronco si appoggia il braccio di Eva e si arrampica un serpente avente testa di donna che denota un significato prettamente allegorico. La coppia di Masaccio invece poggia saldamente sul nudo terreno solcato da ombre prodotte da una violenta luce proveniente da