Nazareni, Puristi e Preraffaelliti

Appunto essenziale su Nazareni, Puristi e Preraffaelliti. Movimenti pittorico artistici del '800 (file.doc, 2 pag) (0 pagine formato doc)

Appunto di starshadow
Nazareni Nazareni, Puristi e Preraffaelliti Nazareni Pur con notevoli disparità di origini, di formazione e di esiti i Nazareni, tedeschi attivi a Roma nel secondo e terzo decennio del XIX sec., hanno in comune con i Preraffaelliti la posizione anticlassicistica in nome del nascente culto per il medioevo, lo studio dei “primitivi” italiani e tedeschi (Durer e scuola danubiana), l'interesse per la tecnica grafica e l'affresco.
Fu anche ideale di taluni di essi una fraternità mistico-culturale fra nord e sud, Germania e Italia. L'embrione del gruppo fu determinato dall'incontro all'Accademia di Vienna nel 1806 di Overbeck (Lubecca 1789 - Roma 1869) e di Pforr (Francoforte 1788 - Albano Laziale 1812). Le loro idee furono profondamente influenzate dal misticismo di suggestione medioevale propagandato dal libretto di Wackenroder “Le Peregrinazioni del cuore di un monaco amante dell'arte” e li condussero ad una decisa rottura con il classicismo integrale dell'accademia e alla fondazione nel 1809 della “Lega della Confraternita di S.
Luca”, sul presunto modello delle corporazioni medioevali. Trasferitisi nel 1810 a Roma trovarono alloggio nell'ex monastero francescano di S. Isidoro, organizzato da una sorta di comunità di lavoro monastica. Nel 1815 giunse a Roma anche Peter Von Cornelius seguito da Joseph Anton Koch, Philipp Veit, W. Von Shadow, J. Schnorr Von Carolsfeld e altri. Dopo inizi difficili giunsero le prime importanti commissioni dove poté esplicarsi lo spirito collettivo della confraternita e l'interesse per la tecnica dell'affresco. Il gruppo iniziò a dissolversi dopo la partenza di Cornelius, chiamato a Monaco da Luigi di Baviera. Rimasero a Roma fino alla morte solo Koch e Overbeck. Le più importanti opere dei Nazareni eseguite collettivamente a Roma sono gli affreschi della casa del console prussiano Bartholdy e quelli della villa del Principe Massimo commissionati dai rispettivi proprietari nel 1816 e nel 1817. Puristi Centro di diffusione del Purismo, nel primo trentennio dell'Ottocento, è Roma dove i primi anni della Restaurazione vedono una politica papale favorevole alla ricostituzione del patrimonio artistico sottratto durante il regime napoleonico. La cultura purista italiana è caratterizzata, sulle orme dei Nazareni, da un desiderio riformistico e motivo di ispirazione è la pittura dei cosiddetti “primitivi” da Cimabue al primo Raffaello e Durer. Non poco hanno contribuito il restauro e l'esposizione degli arazzi di Raffaello a Roma. I pittori Tommaso Minardi e Friedrich Overbeck e lo scultori Pietro Tenerati, furono firmatari nel 1842 del documento “Del Purismo nelle Arti” redatto da A Bianchini. Il Bianchini, letterato e pittore, fin dal 1833 coglieva spunto dal dibattito letterario sull'opportunità di riproporre forme linguistiche “pure”, ispirate al Trecento toscano, per auspicare un'operazione analoga nel campo delle arti: questo nesso tra la cultura fi