Il Parmigianino
Analisi delle maggiori opere ed introduzione allo studio dell'artista (1 pagine formato doc)
GIROLAMO FRANCESCO
MARIA MAZZONE , detto "IL PARMIGIANINO"
Esponente del Manierismo italiano che rallenta il passaggio al Barocco, iniziato dal Correggio. Talento giovanissimo formatosi presso gli zii, modesti pittori, e che ha studiato in seguito l'arte di Michelangelo, Raffaello e del Correggio.
Seppur apprezzato e stimato dal Vasari, non riuscì ad ottenere la fama meritata ed è tutt'ora poco conosciuto. Non dedica la sua vita interamente ed esclusivamente alla pittura ma coltiva anche altre passioni quali l'alchimia.
Possiede, infatti, una personalità sottile e sofisticata, con tendenze ad un arcaismo che si vede però associato ad un modernismo utopistico. La storia racconta che durante il Sacco di Roma l'artista stesse dipingendo un quadro e che i lanzichenecchi lo lasciarono lavorare senza disturbarlo anziché distruggere l'opera e devastare tutto, come erano soliti fare, poiché rimasero affascinati dal dipinto.
REGOLE dello STILE: eleganza decorativa, preziosità formale e ricercato virtuosismo compositivo. RECUPERATA ED INEDITA CLASSICITA' con influenze da manierismo ed alchimia. Manca l'impulso sentimentale/religioso.
Esponente del Manierismo italiano che rallenta il passaggio al Barocco, iniziato dal Correggio. Talento giovanissimo formatosi presso gli zii, modesti pittori, e che ha studiato in seguito l'arte di Michelangelo, Raffaello e del Correggio.
Seppur apprezzato e stimato dal Vasari, non riuscì ad ottenere la fama meritata ed è tutt'ora poco conosciuto. Non dedica la sua vita interamente ed esclusivamente alla pittura ma coltiva anche altre passioni quali l'alchimia.
Possiede, infatti, una personalità sottile e sofisticata, con tendenze ad un arcaismo che si vede però associato ad un modernismo utopistico. La storia racconta che durante il Sacco di Roma l'artista stesse dipingendo un quadro e che i lanzichenecchi lo lasciarono lavorare senza disturbarlo anziché distruggere l'opera e devastare tutto, come erano soliti fare, poiché rimasero affascinati dal dipinto.
REGOLE dello STILE: eleganza decorativa, preziosità formale e ricercato virtuosismo compositivo. RECUPERATA ED INEDITA CLASSICITA' con influenze da manierismo ed alchimia. Manca l'impulso sentimentale/religioso.
- STORIE
DI DIANA E DI ATTEONE:
decorazione di una stanza della Rocca Sanvitale di Fontanellato
composta da 14 lunette raffiguranti il mito ovidiano, intercalati da
pennacchi e 12 putti. Lo sfondo è sviluppato come un pergolato di
verzura sorretto da canne sottostante ad un cespuglio di rose e che
sfocia nel cielo azzurro, di immediato rimando alla Camera della
Badessa del Convento di San Paolo a Parma realizzata dal Correggio,
al cui plasticismo pieno, sensuale e naturale, sostituisce una
stilizzazione fluida e lieve ed una sottile eleganza, eredità del
manierismo, cui l'artista aderisce pienamente, esasperando la
realtà con una minuzia tale dallo snaturarla e dal renderne
l'artificiosità.
Il MITO diviene metafora del processo alchemico.
Inizio del processo di IDEALIZZAZIONE INTELLETTUALISTICA.