Policleto
Scultore greco della metà del quinto secolo a.C. (formato word pg 3) (0 pagine formato doc)
Untitled POLICLETO Scultore greco della met?el quinto secolo a.C.
Le notizie biografiche di cui disponiamo sono incerte, se non addirittura ambigue: esisteva un'intera famiglia di artisti omonimi, di cui egli ?er? maggior rappresentante. Nacque probabilmente a Sicione, o ad Argo, dove sicuramente visse. Ebbe come maestro Ageladas e dalle fonti apprendiamo che la sua acm? da collocarsi ai tempi della novantesima olimpiade. Policleto si dedic?prattutto alla lavorazione del bronzo, ma di tutte le sue opere abbiamo solamente copie tardoellenistiche e romane, soprattutto in marmo. Policleto non era solo uno scultore, ma anche un teorico dell'arte e scrisse il Kanon (Canone), trattato nel quale illustrava le regole per il proporzionamento ideale delle parti del corpo umano, vincolate tra loro da particolari rapporti dimensionali e di simmetria, basati a loro volta su precisi rapporti numerici ricavati dalla dottrina pitagorica. (Ad esempio la met?el corpo deve essere nell'attacco delle gambe,il piede deve essere 1/6 della lunghezza del corpo, la testa - considerata come modulo proporzionale- 1/8, la faccia 1/10). Si pu?re che con il Canone Policleto abbia reso il corpo umano un'architettura perfetta, in cui sono ugualmente presenti forza ed eleganza, che convergono nella rappresentazione dell'uomo "perfettamente bello". Del resto tutta l'arte greca tendeva alla rappresentazione del corpo umano nelle sue proporzioni perfette fin nei minimi particolari. Non bisogna credere tuttavia che la bellezza delle opere greche sia solo superficiale: lo stesso Winckellmann ha detto :" Come gli abissi del mare rimangono calmi per quanto agitata sia la superficie cosi' nelle figure greche l' espressione, anche nel tumulto delle passioni, manifesta un'anima grande e imperturbabile". Le opere di Policleto sono caratterizzate da quattro elementi fondamentali: il nudo, il ritmo, l'armonia e la simmetria. Una sintesi di tali fattori si pu?scontrare nelle sue figure maschili erette e nude, che sono anche il suo soggetto preferito. E' possibile per?re una critica ai nudi policletei: le sue figure risultano poco reali e il volto e la testa sembrano sempre gli stessi, poich?elizzati sulla base delle medesime regole teoriche, e risultano privi di sentimanto e di emozioni. Per quanto concerne il ritmo, Policleto si presenta come un grande innovatore: mentre gli artisti precedenti usavano abbandonare eccessivamente il peso sulla gamba portante, con Policleto abbiamo il cosiddetto "schema chiastico", una particolare disposizione delle masse muscolari che prevede che la gamba sinistra sia flessa, in atto di arretrare, controbilanciata dalla spalla destra che ?eggermente abbassata; mentre la gamba destra dev'essere posata, e le corrisponde la spalla sinistra in tensione. Questo spostamento di peso origina la tetragonia. Fra le opere di Policleto a noi note, sono da ricordare il Cinisco di Mantinea, la cui copia pi?mpleta ?uella conosciuta con il nome di "Efebo Westmacott", conserva