Tiziano: analisi del dipinto Diana e Atteone

Diana e Atteone: analisi dettagliata e significato dell'opera di Tiziano Vecellio (1 pagine formato doc)

Appunto di noemyclassico

DIANA E ATTEONE DI TIZIANO: ANALISI

Diana e Atteone è un dipinto realizzato da Tiziano Vecellio tra il 1556 al 1559.

Conservato alla National gallery of scotland di Edimburgo. Fa parte di una serie di 7 dipinti realizzati per il re Filippo II di Spagna, che li avrebbe inseriti all’interno di una stanza a fondo erotico.
Tiziano Vecellio nacque a pieve di cadore nel 1490. All’inizio del ‘500 si trasferisce a Venezia(dove muore nel 1576 a causa della peste) dove diventa allievo prima presso Gentile, poi presso Giovanni Bellini e infine presso Giorgione, da cui ha ereditato il tipico stile dell’arte veneziana, la quale puntava sull’uso del colore come elemento chiave del dipinto, ad una resa naturalistica e all’attenzione alla resa del paesaggio, considerato di pari dignità rispetto all’uomo e la mancanza di una linea di contorno alle figure.
Lo vediamo lavorare x la prima volta presso gli affreschi di Fondaco intorno al 1508.
Nel 1511 inizia la sua attività individuale e ci ha lasciato un numero grandissimo di opere (al contrario di Giorgione) dove ciò che emerge e la sua attenzione per la resa drammatica e emotiva delle scene. Fu un grandissimo ritrattista, poiché riusciva a cogliere la verosimiglianza e la fragilità dei suoi personaggi.

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DIANA E ATTEONE, MITO

La sua fama crebbe dopo la morte di Giorgione e si estese presto in tutta Europo (Tiziano realizzò opere anche per l’imperatore Carlo V e il re di Spagna Filippo II) Si sposerà e avrà tre figli. Intorno al 1554 a causa della crisi che già da tempo si respirava in Italia e ora era giunta a Venezia, e con la diffusione dell’arte di Vasari, si avvicinò al Manierismo e il suo stile mutò verso una resa più drammatica, che risente della perdita di fiducia nella cultura classicista, con colori sempre più sfaldati e luce più contrastata.
L’opera fa parte di questo secondo periodo. Il ciclo raffigurava scene mitologiche tratte delle Metamorfosi di Ovidio. In questo caso la vicenda del giovane Atteone,che………….
Tiziano sceglie di rappresentare il momento in un ambiente fatto da ruderi termali, quando il giovane scorge la dea nuda, la quale si accorge con le sue ancelle della sua presenza. Il giovane è raffigurato in atteggiamento drammatico, mentre la dea tenta di coprirsi con un velo trasmettendo vulnerabilità., così come le ninfe che tentano di coprirsi. I volti trasmettono sorpresa e disappunto, quello di Diana è truce e vendicativo. La dea è proprio il fulcro del quadro, a cui si contrappone la ninfa scura, che rappr. Un’altra faccia della stessa divinità, mutevole come la Luna (che ha una parte scura e una chiara), simbolo di morte (notte) e di sorte avversa. C’è chi vede in questo quadro la contrapposizione tra la vita attiva data dalla caccia e la vita speculativa degli dei. Diana punisce Atteone xk ha infranto la legge degli dei che impedisce all’uomo di conoscere la verità(simboleggiata dalla nudità della dea e dallo specchio che tiene una ninfa).