Wiligelmo
"Fra i più noti rilievi di Wiligelmo sono quelli di Storie della Genesi , oggi inseriti nella facciata del duomo di Modena...". Appunto biografico sullo scultore (file.doc, 2 pag) (0 pagine formato doc)
Wiligelmo Wiligelmo Fra i più noti rilievi di Wiligelmo sono quelli di Storie della Genesi , oggi inseriti nella facciata del duomo di Modena.
Da essi emergono le qualità fondamentali dell'autore: aderenza al tema trattato, immediatezza espressiva, forza di sintesi. Come in un mistero, Wiligelmo espone i fatti narrati con una sceneggiatura sommaria, evocando per cenni, non descrivendo gli ambienti, concretando l'attenzione degli spettatori sui personaggi fondamentali e sulle loro azioni. Si osservi ad esempio la Creazione della donna: L'ambiente naturale entro cui ha luogo il miracolo è indicato sulla destra dalla roccia tondeggiante, sotto la quale, rappresentata con curiosi elementi semicurvi ripetuti e incastrati l'uno nell' altro, scorre l'acqua dei fiumi del Paradiso. Adamo giace su un fianco, appoggiato alla roccia, offrendo alla luce la parte più larga del proprio corpo, che la linea di contorno delimita nettamente così che la massa plastica, priva di chiaroscuri, è pesante. Dal corpo di Adamo nasce Eva ugualmente greve, torpida, nel primo destarsi, collegata al Creatore mediante la linea continuativa delle braccia. Dio in piedi assume fermezza perché ha il capo contenuto entro la cornice dell' archetto e perché l' abito si allarga verso il basso, a campana. Le lastre rappresentano , da sinistra a destra, storie tratte dal Libro biblico della Genesi. Nella prima: La creazione dell'uomo, La creazione della donna, il peccato originale. Nella seconda: Il rimprovero del Signore, La cacciata dal Paradiso Terrestre, il lavoro dei progenitori. Le quattro lastre si trovano nella facciata del Duomo, due ai lati del portale maggiore, e due sopra quelli del portale minore, probabilmente quella fu una collocazione successiva poiché le misure non corrispondono. Le sculture della Genesi devono essere state iniziate intorno al 1099. Per esempio nel lavoro dei progenitori rende il senso della fatica diurna, piegando in avanti i due corpi, opprimendo quasi le loro teste con i capitelli pensili degli architetti concentrando la nostra attenzione sul lavoro che essi compiono. Wiligelmo fu senza dubbio tra i massimi esponenti della scultura romanica, ebbe contatti con la coeva scultura francese, ma l'elaborazione di uno stile estremamente realista e la forza drammatica della sua narrazione sono l'espressione più alta e originale del suo genio. Per tornare alla sua scultura, bisogna aggiungere che egli non si limita a conoscere ciò che si va sperimentando e producendo nelle altre zone d'Europa ma in lui confluiscono quelle correnti classicheggianti permangono vive in tutto il Medioevo. Anche il bellissimo portale centrale è opera di Wiligelmo: i due leoni stilofori romani che reggono le colonne del protiro furono probabilmente già utilizzati nella cattedrale precedente. Furono poi qui ricollocati nel 1924, dopo esser stati sostituiti per molto tempo da copie. Il portale composto di due stipiti sormontati da un' architrave e da un archivolto, è racchiuso entro